venerdì 6 dicembre 2013

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 6

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
© diritti riservati

Teresa Sdralevich, grafica cartellonista e illustratrice free lance, vive e lavora in Belgio. Nata a Milano nel 1969, pavese d'adozione, dopo la laurea in Scienze Politiche all’università di Bologna si trasferisce nel 1994 a Bruxelles; frequenta corsi di grafica e illustrazione all’ENSAV La Cambre e all'ERG. Nella capitale belga attrezza nel 2005 un laboratorio di stampa serigrafica aperto anche ad altri artisti. I temi che predilige sono quelli di carattere sociale, politico e culturale che affronta realizzando manifesti, singoli o in serie, per i quali pensa testi ed immagini. Oltre ad associazioni ed enti pubblici, collabora con editori e riviste. Ha diretto diversi workshop di grafica e serigrafia, rivolti in particolare a studenti e bambini. Il suo lavoro è stato presentato, tra gli altri, da Giovanni Anceschi nella monografia Out of Paper. Posters e più recentemente da James Victore in Nononsense. Front Line DrawingsOltre ad aver realizzato le tre serigrafie che accompagnano la Litalìa (poesia lunga di Andrea De Alberti), con La Grande Illusion, neonata casa editrice pavese di ottime promesse, ha pubblicato Il manuale dell'ospite perfetto (nato nel 2007 come libro d'artista, stampato dall'autrice in serigrafia in sole quindici copie).

La Grande Illusion è una piccola casa editrice in divenire, con base a Pavia ma itinerante e cosmopolita d’elezione, dedicata alla produzione di libri che siano ogni volta un progetto editoriale e una collana a sé: sperimentazioni concrete tra letteratura, illustrazione e grafica nel segno dell'inedito e della tradizione. Concepita nel 2011 per la pubblicazione de Litalìa, una prova tipografica in edizione privata di sole novantanove copie, nel marzo del 2013 ha finalmente dato alle stampe il primo titolo commerciale del proprio catalogo Il foglio era bianco di Nico Zardo e Francesca Zoboli (n.d.r. a cui Valentina Colombo ha dedicato un bel post nel blog dei Topipittori che potete leggere qui).

Storicamente si usava il termine manuale per indicare un testo che esponeva, in modo ampio ed esauriente, le notizie fondamentali intorno a un determinato argomento. Il dizionario Treccani, scrive che "la fortuna del termine risale all’Encheiridion o Manuale di Epitteto, compendio di massime e insegnamenti morali di Epitteto steso dal suo scolaro Arriano di Nicodemia, noto in Italia nella traduzione di G. Leopardi". Ma il significato moderno e più corrente del termine si è diffuso nel 19° e nel 20° sec., con il moltiplicarsi dei volumi monografici, propedeutici, di volgarizzazione, che in piccola mole racchiudono la trattazione sistematica di una determinata disciplina, continua il dizionario.

Ospite, invece, è il termine che nel tempo ha assunto in sé il duplice significato, appunto di ospite - colui che ospita e di ospitato - colui che viene accolto. La reciprocità del patto di ospitalità è dunque all’origine del doppio significato della parola ospite. Reciprocità riconosciuta, ed elogiata, al tempo sempre da Leopardi nello Zibaldone di tal genere è ancora quella tanta ospitalità esercitata dagli antichi con tanto scrupolo, e protetta da tanto severe leggi, opinioni religiose ecc. quei diritti d’ospizio ecc. affinità d’ospizio ecc. Ben diversi in ciò dai moderni.

Il che porterebbe a azzardare che, chissà, il libro di Teresa Sdralevich magari avrebbe divertito anche il grande poeta di Recanati.

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
© diritti riservati

Perché Il manuale dell'ospite perfetto è un ironico vademecum che, mirabilmente, è stato costruito dall'autrice giocando con entrambi i termini, tanto da farne uscire un prezioso libretto da tenere a portata di mano sul mobile di casa e/o infilare all'occorrenza in valigia.

Di quel patto di reciprocità, il libro a quattro colori, arancione, blu, bianco e nero, tratta dei diritti e i doveri dell'ospitalità, con precisione e levità, qualità, quest'ultima, che percorre tutto "il trattato" e lo pone in ideale continuità,  per pensiero seppur tralasciandone l'irriverenza come ha scritto Marta Sironi (ne "L'ospitato si specchia nell'ospite" - "La Domenica del Sole 24 Ore", 13 ottobre 2013) L'ospite equivoco di Edward Gorey (Adelphi, 2004) e il Maurice Sendak di E allora tu cosa fai? (Emme Edizioni, 1980).

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
© diritti riservati

Come avete potuto vedere sin dalla cover, è un libro double-face, che può essere letto dal lato di chi ospita e da quello di chi viene ospitato fino a giungere alla pagina centrale,  dove i due protagonisti si congedano l'uno dall'altro pronti a ricominciare da capo il loro racconto. 

Racchiuso in una grafica che scandisce perfettamente il susseguirsi delle 10 regole auree da seguire per la buona riuscita del patto, dopo essere stato letto prima da una parte e poi dall'altra, potrà essere di nuovo aperto intersecando, in modo congruo e mai banale, i pensieri e le azioni dell'una e dell'altra parte.

Così, per dirne una, se L'ospite perfetto alla stazione non passa inosservato è altrettanto vero che L'ospite perfetto non aspetta di essere invitato, e via di seguito.

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
© diritti riservati

Questa possibilità di gioco, come dicevamo, bene riuscita negli intenti di Teresa Sdralevich, rende il testo che può essere considerato a tutti gli effetti e per le sue  preziose caratteristiche editoriali un libro d'arte (stampato in offset con colori speciali su carta Munken Lynx 200 g. dalla Fantigrafica di Cremona è stato confezionato alla bodoniana dalla Legatoria Venturini. La tiratura è di 1100 copie, di cui 100, numerate, firmate e timbrate a secco, sono accompagnate da una serigrafia, in cartelletta, firmata e numerata all'araba dall'autrice), un libro perfetto non non solo per gli appassionati di grafica, ma ottimo anche per i bambini che potranno accompagnare gli adulti a scoprire o a recuperare i significati che si celano dietro i piccoli gesti, le piccole cose, particolari che l'autrice ha disseminato in ogni pagina e che le hanno permesso di non cadere mai nella banalità dei luoghi comuni.

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
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Ma per chi volesse saperne di più, potrà di farlo il 7 dicembre a Roma e l'8 dicembre a Bologna, in occasione dell'inaugurazione della mostra e della presentazione del libro da parte dell'autrice.

Sabato 7 dicembre
ore 17.00

Libreria Altroquando - Roma

Laboratorio per bambini con l’illustratrice e grafica Teresa Sdralevich

ore 18.30
Mostra e presentazione de IL MANUALE DELL'OSPITE PERFETTO


Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
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INFO

Via del Governo Vecchio, 80, 82, 83
[Piazza Pasquino]
00186 – Roma
Tel. +39.06.6879825
Mail comunica@altroquando.com







Domenica 8 dicembre 2013 
ore 18.00

Libreria Trame - Bologna
presentazione aperitivo de

IL MANUALE DELL'OSPITE PERFETTO

Con un intervento di Antonio Faeti
in presenza dell'autrice e dell'editore

Teresa Sdralevich, 
Il manuale dell'ospite perfetto,
La Grande Illusion, Pavia, 2013
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INFO

Libreria Trame
via Goito, 3/c 

40126 Bologna
T. +39.051.233333
Mail info@libreriatrame.com

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