sabato 17 marzo 2012

ALLA FIERA ALLA FIERA! ARRIVA LA 49° EDIZIONE DELLA BOLOGNA CHILDREN'S BOOKFAIR

© Bologna Children's Bookfair 2012


Ci siamo. Ormai mancano solo due giorni e la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna aprirà di nuovo le sue porte per ospitare i visitatori di quella che sarà la sua quarantanovesima edizione.

Dal 19 al 22 marzo oltre 1200 espositori provenienti da 66 Paesi, (Argentina – Armenia – Australia – Austria – Belgio – Benin – Botswana – Brasile – Cambogia – Cameroun – Canada – Cile – Cina – Colombia – Croazia – Repubblica Ceca – Danimarca – Egitto – Estonia – Isole Faroe - Finlandia – Francia – Germania – Gran Bretagna – Grecia - Hong Kong – Ungheria – Islanda – India – Iran – Irlanda – Israele – Italia – Giappone – Korea – Lettonia – Libano – Lituania – Malaysia – Malta – Messico – Nuova Zelanda – Norvegia – Territori Palestinesi –
Polonia - Portogallo – Romania – Russia – Ruanda – Senegal – Serbia – Slovacchia – Slovenia – Spagina - Sri Lanka – Svezia – Svizzera – Taiwan – Tailandia - Paesi Bassi – Togo – Turchia - Uae – Ucraina – Usa – Venezuela... vi ho riportato l'intero elenco scritto dalla Fiera per farvi provare il brivido del giro del mondo in poche righe...), proporranno il meglio dell'editoria libraria e multimediale internazionale per bambini e ragazzi offrendo così la possibilità agli operatori del settore di alimentarsi di parole e visioni altre e di confrontarsi su opere e idee con i protagonisti più significativi di questo mondo.


© Bologna Children's Bookfair 2011

Inoltrarsi nei lunghi corridoi degli stand con occhi attenti e orecchie tese, rivedendo vecchi o lontani amici tra un appuntamento di lavoro e l'altro, attendendo la realizzazione di quella sperata sensazione preludio della scoperta di qualcosa di inaspettato, è un'esperienza felice che ci si concede con gioia rinnovata a ogni nuova edizione.

Ogni anno i libri abitano il perimetro della fiera in molti modi. Dalle loro pagine escono parole e illustrazioni che si combinano negli intrecci più diversi, classici o disparati a seconda dei casi.

Le parole sono quelle dei molti incontri pubblici, delle presentazioni, degli interrogativi e delle riflessioni a voce alta formulati nei numerosi appuntamenti proposti dai ricchi programmi del Caffè degli Autori e dello storico Caffè degli Illustratori, del Centro Traduttori e del Digital Cafè, nondimeno da quello che presenta le iniziative delle diverse "Sale" dei blocchi del Centro Servizi (qui, il programma completo).

E poi, le mostre. Dalla Mostra degli Illustratori 2012, che raccoglie le tavole di 72 illustratori provenienti da 20 Paesi che presentano il loro lessico narrativo sia nel campo della fiction che della non fiction a Como as Cerejas (Come le ciligie) che offre uno sguardo d'insieme sull'interessante panorama attuale dell'illustrazione del Portogallo, il Paese Ospite d'Onore di questa edizione, attraverso le opere di 25 artisti, affermati ed esordienti, selezionati per l'occasione. Da La Course di Eun-young Cho, vincitrice nel 2011 del prestigioso Grand Prix BIB (Biennial of Illustration Bratislava) e autrice della copertina dell’ANNUAL 2012, a Dancing Feathers di Page Tsou, il vincitore dell'edizione  2011 del Premio d’Illustrazione Fiera del Libro per Ragazzi Fundacion SM


Eun-young Cho
Annual 2012 - Bologna Children's Bookfair
© tutti i diritti riservati

E poi, i premi. Il già annunciato BolognaRagazzi Award di cui si possono finalmente vedere di persona i libri e a seguire gli attesi annunci dei vincitori dell'Hans Christian Andersen Award, dell'Astrid Lindgren Memorial Award (al suo decimo anniversario), del Premio d’Illustrazione Fiera del Libro per Ragazzi Fundacion SM e del Premio Pippi.

La Fiera poi, da dodici anni e con la prestigiosa rassegna Fieri di Leggere, supera i suoi naturali limiti spazio-temporali per approdare in città e nell'intera provincia di Bologna e continuare in eventi, mostre e incontri che la fanno vivere per un tempo che va al di là della sua breve e contingente durata (quest'anno fino al 14 giugno) anche, e finalmente, nell'incontro di un pubblico più vasto fatto principalmente dei veri protagonisti a cui questa fiera dovrebbe essere dedicata, i bambini e i ragazzi.

Succede così che scuole, biblioteche, musei e spazi culturali "aprono ancora una volta le loro porte al felice incontro tra i ragazzi e il libro, scritto e illustrato", come sottolineato nella presentazione per mano degli organizzatori che troverete in apertura del programma di  Fieri di Leggere.


Per dare un'idea, basta guardare solo alcune delle numerose mostre proposte.


© Annual 2012
Bologna Children's Bookfair
Per la prima volta, la storica Mostra degli Illustratori esce dalla Fiera e si presenta in contemporanea alla città nella Sala Ercole di Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore 6 dal 17 marzo - 8 aprile 2012. Inaugurazione il 17 Marzo 2012 alle ore 11.30.
La giuria che ha selezionato le opere era composta da:
Ryoji Arai (Giappone), illustratore.
Chiara Carrer (Italia), illustratrice.
Anna-Laure Cognet (Francia), Bibliothèque nationale de France, La Joie par les Livres.
Magdalena Klos (Polonia), casa editrice Wytwornia.
Elisabeth Wood (Regno Unito), casa editrice Walker Books.


Manuele Fior, 
Cinquemila chilometri al secondo,
Coconino Press, Roma, 2010 
© tutti i diritti riservati
Il più grande fiore del mondo. Mostra di Emiliano Ponzi, un omaggio al Portogallo attraverso le opere dell'illustratore per il libro di José Saramago (Feltrinelli, 2011) e Tra illustrazione e fumetto. L'arte di Manuele Fior, uno dei più acclamati illustratori e fumettisti della nuova generazione vincitore del Festival Internazionale di Angouleme 2011 (è autore, tra gli altri, di La signorina Else, Coconino Press, 2009 e Cinquemila chilometri al secondo, Coconino Press, 2010),  sono le mostre del Bolibrì bookstore che potrete trovare dal 17 al 25 marzo in Piazza Nettuno. Inaugurazione: 17 marzo ore 11.00. 



Guido Scarabottolo,
Bestiario accidentale,
Vànvere Edizioni, Roma, 2012
La Giannino Stoppani Libreria per ragazzi, in Via Rizzoli 1-F, ospiterà invece Bestiario accidentale, la mostra degli originali di Guido Scarabottolo, uno dei più raffinati e colti grafici dell’Italia contemporanea, che potrete visitare dal 17 marzo al 12 aprile e che inaugurerà il 19 marzo alle 18.45 alla presenza dell'autore. Con questo libro inaugura anche la sua attività la nuova casa editrice romana Vànvere Edizioni.





© Suzy Lee
Dipartimento educativo MAMbo 2012
Sarà invece il Dipartimento educativo del MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, in Via Don Minzoni 14, a ospitare Suzy Lee. La trilogia del limite, a cura di Corraini Edizioni, che inaugurerà alle ore 18.00 del 18 marzo e rimarrà per il periodo dal 19 marzo al 10 aprile. In questa mostra Suzy Lee ripercorre il lavoro creativo ed editoriale svolto per i suoi tre libri L'Onda, Ombra e Mirror, passando per Alice in Wonderland, svelandone i segreti di composizione e creazione. La mostra è accompagnata dell'eponimo volume fresco di stampa edito sempre dalla Corraini Edizioni.

Il bicentenario di Charles Dickens sarà celebrato da Two Centuries After Charles Dickens, la mostra a cura della  Giannino Stoppani Cooperativa Culturale che taglierà il nastro alle ore 19.30 di lunedì 19 marzo per rimanere fino al 29 aprile presso Casa Saraceni/Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna  al civico 15 di Via Farini. Sotto i portici della città di Bologna, che Charles Dickens (di cui Gavroche ha parlato qui) visitò nel 1844, le parole dello scrittore ci invitano a entrare a Casa Saraceni trasformata in luogo dove sfogliare un fumetto, leggere una parete o un libro, adocchiare un fantasma, ma anche scoprire diseguaglianze e sofferenze. Un'occasione per conoscere e mettersi in relazione con un ragazzo di due secoli fa che, per le cure ricevute, avrebbe potuto diventare un ladruncolo o un vagabondo, e invece è diventato un grande scrittore. La mostra è accompagnata dal catalogo.


Mentre la Cineteca di Bologna proporrà il suo omaggio a Dickens con una rassegna cinematografica dedicata alle opere visive tratte dai romanzi Grandi speranze e Le avventure di Oliver Twist che si terrà, quotidianamente e con proiezioni multiple, al Cinema Lumière di Via Azzo Gardino 65, dal 20 al 25 marzo.


Hamelin,
Ad occhi aperti.
Leggere l'albo illustrato
,
Donzelli, Roma, 2012
© tutti i diritti riservati
Ad occhi aperti. Leggere l'albo illustrato, è una delle mostre proposte da Hamelin Associazione Culturale che si terrà dal 21 marzo al 7 aprile presso la Piazza Coperta della Biblioteca Salaborsa, Piazza Nettuno 3. Inaugurazione: martedì 20 marzo h 19.30.
È un percorso nell’universo dell’albo illustrato, sviluppato con l’obiettivo di guidare genitori, insegnanti, bibliotecari e tutti gli amanti del racconto per immagini nella lettura di questi libri. La mostra presenta una parte di approfondimento didattico e una selezione delle tavole originali di cinque autori internazionali che hanno segnato il modo di vedere e di interpretare l’albo: Rotraut Susanne Berner (Germania), Kitty Crowther (Belgio), Antonio Marinoni (Italia), Suzy Lee (Corea) e Fabian Negrin (Italia). La mostra ha dato vita al volume Ad occhi aperti. Leggere l’albo illustrato, pubblicato da Donzelli Editore.




© Bernardo Carvalho
È sempre Hamelin Associazione Culturale a curare, presso la sua sede in Via Zamboni 15, Bologna a testa in su 2012: la città vista da Bernardo Carvalho e Kitty Crowther, che rimarrà dal 22 marzo al 21 aprile 2012 e inaugurerà il  21 marzo alle ore 20.00.
La mostra è il risultato di un progetto che giunge quest’anno alla sua terza edizione e nato con l'intento di riflettere sulla città di Bologna attraverso lo sguardo “forestiero” di un illustratore, proponendo un modo nuovo per raccontare la città ma anche per imparare a guardarla con occhi diversi. In questa edizione vengono esposte le tavole originali, gli schizzi, le foto e gli appunti dei soggiorni bolognesi di Bernardo Carvalho e Kitty Crowther, che realizzeranno inoltre delle installazioni create appositamente per gli spazi della sede di Hamelin. 

È una mostra di solidarietà invece From Hand to Hand – Message 11.03.2011, a cura di Martin Vanco, che si terrà presso il Lapidarium del Museo Civico Medievale di Bologna, Via Manzoni 4, dal 20 marzo al 24 marzo 2012 con inaugurazione il 20 marzo alle ore 18.30.
Un network di amici, illustratori e artisti provenienti da sei diversi Paesi espongono le loro opere che riflettono su un futuro diverso per i nostri bambini dopo il terremoto e l'incidente nucleare del Giappone. Una segnalazione importante: le opere esposte sono aperte a richieste di acquisto. Il ricavato verrà devoluto ai bambini di Fukushima.


E poi ancora, le bellissime mostre di Barroux, Chiara CarrerMauro Evangelista e Pia ValentinisMaurizio A.C. Quarello, Fabian Negrin... e l'iniziativa Poetry Break, un significativo omaggio alla nostra mancata primavera dei poeti... e poi, non per ultimo, l'invito di IBBY Italia per la sera del 19 marzo alle ore 21.00 per partecipare all'IBBY Italia Silent Auction, l'asta di illustrazioni il cui ricavato sarà destinato a sostenere le attività dell'associazione. (Attenzione per poter partecipare è necessario pre-registrarsi inviando una mail a ibbyitalia(at)gmail.com.

Insomma, come ormai avrete capito, quello che qui ho provato sinteticamente ad abbozzare  è solo un piccolo affresco di ciò che potrete trovare, in questi e nei prossimi giorni, a Bologna in occasione della Children's Bookfair, occasione che si rivela, anno dopo anno, ancora da non perdere.


Per il momento è tutto... ma solo per il momento, perché poi su Gavroche continuerà il racconto di questa rinnovata avventura.

martedì 13 marzo 2012

IL RITORNO DI MAURICE SENDAK

Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati


Maurice Sendak vive nell'inespugnabile terra dei grandi artisti della quale, noi, possiamo pensare di lambire soltanto "le amate sponde" in attesa di ricevere le loro opere come inaspettate cartoline che ci raccontino quel luogo dalle parole e dalle immagini altre, quelle cartoline che si girano e rigirano tra le mani, che entrano ed escono di continuo dai cassetti e si guardano cercando di capire il significato di quei segni e di quelle figure che ci anticipano e ci precedono e che, anche per questo, hanno il pregio di svelarsi ai nostri occhi e alla nostra mente soltanto nel tempo.


L'ultima cartolina firmata Maurice Sendak è arrivata il 6 settembre dello scorso anno con il titolo Bumble-Ardy. In sessant'anni di lavoro artistico, e oltre 90 libri illustrati o scritti e illustrati, Sendak ha ricevuto i premi più prestigiosi del panorama internazionale tra cui la Caldecott Medal nel 1964 per Nel paese dei mostri selvaggi, l'Hans Christian Andersen nel 1970, il National Book Award  nel 1982 per Outside Over there e la Laura Ingalls Wilder Medal nel 1983, la National Medal of Arts nel 1996 e l'Astrid Lindgren Memorial Award nel 2003, riconoscimenti che hanno sancito la grandezza di una delle figure fondanti della letteratura per l'infanzia del 20° secolo. Artisti, scrittori, poeti, musicisti, scenografi, registi di tutto il mondo si dichiarano suoi devoti ammiratori. Nel solo ambito del Picture Book, l'opera di Maurice Sendak ha contribuito come pochi altri ad elevarne l'indiscusso valore inducendo operatori e critica a dare vita a un riflessione più articolata, profonda e consistente intorno al genere.



Maurice Sendak con il suo cane Herman (Melville)
nella sua casa di Ridgefield nel Connecticut.
© Annie Liebowitz - Vanity Fair 2011

Maurice Sendak è nato nel 1928 a Brooklyn, New York. È il più giovane dei tre figli di Sarah Schlindler e Philip Sendak, ebrei di origine polacca emigrati negli Stati Uniti negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale.  L'infanzia di Maurice sarà profondamente segnata dalla tragicità degli eventi della Seconda Guerra Mondiale che colpiranno nel profondo gli affetti della sua famiglia, lasciando in lui segni indelebili.

Il padre, viene descritto da Maurice come un favoloso narratore e l'iniziatore di quella passione per la lettura che fin da piccolo lo catturerà per non lasciarlo più (attualmente dice di trovare conforto tra le pagine di Henry James e Marcel Proust), passione a quel tempo alimentata anche dai problemi di salute che lo costrinsero a lunghi momenti di riposo e di solitudine e che lo porterà, a 12 anni e dopo aver visto Fantasia di Walt Disney, a formulare la ferma intenzione di diventare un illustratore.

Nell'incontro delle due culture in cui cresce e si forma Sendak, quella moderna americana e quella ebraico-polacca, possiamo trovare le radici profonde della sua arte. 

Sono americano di prima generazione e sono cresciuto come se mi fossi ancora trovato nel mio paese, un po' come avere un piede in un paese e l'altro piede e una mano nell'altro. Con la testa completamente confusa. È naturale quindi che il mio primo amico americano sia stato Mickey Mouse. Mi pareva un tipo ultra-americano, molto allegro mentre tutti quelli che venivano dal vecchio continente non lo erano. Aveva la faccia simpatica e la tipica disponibilità americana. Lo trovavo estremamente umano. Quando andavo al cinema a vedere i suoi film, la sua faccia e quel gran sorriso mi incantavano e passavo lì tutta la giornata finché mio padre veniva a cercarmi per riportarmi a casa. E tuttora lo amo. Maurice Sendak, op. cit., 1988, p. 10.

Maurice Sendak, Mickey and me (1978),
in Posters by Maurice Sendak,
Harmony Books 
- Crown Publishing Group, New York, 1986
© tutti i diritti riservati


Mentre frequenta la Lafayette High School, Maurice diventa un illustratore per la All-American Comics e successivamente, durante la Art Students League, lavora come vetrinista da F.A.O. Schwarz, il grande negozio di giocattoli sulla Fifth Avenue di New York. Da Schwarz conosce Ursula Nordstrom, editor della sezione bambini della Harper Collins. Sarà lei a proporlo per le illustrazioni del suo primo libro The Wonderful Farm di Marcel Aymé del 1951. Nel 1952 incontra Ruth Krauss con cui realizza A Hole is to Dig, un piccolo albo capolavoro che ancora oggi è studiato nei corsi d'arte delle università americane. Il segno di Sendak è inusuale per il tempo, volge al passato, ma il libro riscuote un successo inaspettato.

Dopo alcuni anni, e circa venti titoli che portano le sue illustrazioni, Sendak pubblica il primo libro interamente suo Kenny's Window. Bambino solo e introverso, Kenny usa la fantasia per sfuggire ai confini del reale. Immerso in un universo ispirato alle leggende ebraiche e alla pittura di Chagall, è il primo dei coraggiosi eroi di Sendak a cui faranno seguito Rosie di The Sign On Rosie's Door del 1960, Max del libro che lo renderà celebre in tutto il mondo Where The Wild Things Are del 1963 e Mickey di In The Night Kitchen del 1969, tra gli altri. Le figure d'infanzia di Maurice escono dalle pagine del Brooklyn Kids aug. 1948, lo sketchbook che realizzò quando aveva vent'anni e sedeva sulla veranda della casa dei genitori per ritrarre i bambini del quartiere.

L'immaginazione è il mezzo del libero arbitrio, il più miracoloso che il bambino utilizza per farsi strada attraverso i problemi quotidiani. Maurice Sendak, op. cit., 1988. p. 29.

Kenny
Maurice Sendak, Kenny's Window,
Harper Collins Publishers, New York, 1956
 © tutti i diritti riservati

Rosie era una bambina scatenata che mi impressionava per la sua abilità nell'immaginare di essere chiunque volesse, ovunque nel mondo o al di fuori di esso. Lei giungeva a forzare con la propria immaginazione il coinvolgimento dei suoi amici, più stolidi e meno creativi, e fu probabilmente la tremenda energia che impegnava giocando con questi sogni ad attivare la mia creatività. Maurice Sendak, op. cit., 1988, p. 38.

Rosie
Maurice Sendak, The Sign On Rosie's Door,
Harper Collins Publishers, New York, 1960
© tutti i diritti riservati 


Sin dalla più tenera infanzia i bambini convivono con emozioni dirompenti, ... paura e ansia fanno intrinsecamente parte della loro vita quotidiana, ... devono confrontarsi meglio che possono con continue frustrazioni. Proprio attraverso la fantasia i bambini giungono alla catarsi. Essa è il loro migliore strumento per dominare le Cose Selvagge. È il mio lasciarmi coinvolgere da questa inevitabile condizione dell'infanzia - la terribile vulnerabilità dei bambini e la loro lotta per diventare Signori di tutte le Cose Selvagge - a conferire alla mia opera quella verità e quella passione che le si possono attribuire. Maurice Sendak, op. cit., 1988, P. 63.

Max,
Maurice Sendak, Where the Wild Things Are,
Harper Collins Publishers, New York, 1963
Nel paese dei mostri selvaggi,
Babalibri, Milano, 1999
© tutti i diritti riservati



Mickey
Maurice Sendak, In The Night Kitchen,
Harper Collins Publishers, New York, 1970
Luca la luna e il latte, Babalibri, Milano, 2000
© tutti i diritti riservati

Sendak è semplicemente unico e, di certo, non riuscirò in breve sintesi a dare qui pienamente conto della sua grandezza ma tentiamo.

L'opera di Sendak è un ponte tra il vecchio e il nuovo continente, tra gli illustratori europei del XIX secolo e l'arte moderna americana. Tra i molti riferimenti che possiamo scorgere nei suoi libri, a parte l'antecedente Durer, il primo fra tutti è il maestro William Blake, poi Randolph Caldecott, George MacDonald, Beatrix Potter, Jean de Brunhoff, George Cruikshank, Walter Crane, Alois Cariget, George J. Pinwell, Arthur Hughes insieme a Walt Disney, Charlie Chaplin, Winsor McCay, tra i molti altri.
Inoltre, Emily Dickinson e Mozart, spiega l'autore, sono stati per lui salvifici.

Senza dubbio Blake è importante, per molti versi, anzi, una pietra miliare. Nessuno prima di lui mi aveva mai fatto capire che affare dannatamente serio fosse l'infanzia. Maurice Sendak, op. cit., 1988, p. 44.

Insieme a questo catalogo d'arte, filtrato rielaborato e restituito con nuova veste dal suo lavoro d'artista, quello che rende irripetibile Sendak, e in un certo senso controverso, è la potenza della sua visione dell'infanzia che definisce la riconoscibilità della sua poetica non meno che della sua cifra stilistica fatte di rigore e grande ricerca.

Contrariamente a quanto in genere si afferma, l'infanzia è solo in parte un'epoca innocente. A mio parere, è piuttosto un periodo di serietà e stupori, e implica una buona dose di sofferenza. Maurice Sendak, op. cit., 1988, p. 26.

Sendak rivendica l'intelligenza di un'infanzia piena, complessa, dai molti sentimenti confusi e contrapposti, che si basta al di là della presenza o meno degli adulti, elementi funzionali (quando presenti) alla sola conquista della propria libera identità e alla mera sopravvivenza. L'infanzia di Sendak rimprovera agli adulti di averla tradita, di non riuscire così più a comprenderla e al contempo di non essere mai cresciuti abbastanza per saperla tutelare e proteggere.

Non bisognerebbe privare i bambini della possibilità di esprimersi. È il loro modo di imparare a essere quello che sono. Nei miei libri i bambini lottano. Stanno ancora lottando per raggiungere uno status quo: non lo hanno ancora, e non sono ancora diventati ordinari, umiliati esseri umani. Maurice Sendak, op. cit., 1988, p. 27.

I bambini di Sendak sono così dentro la Storia dell'uomo da fuoriuscirne solo come pura essenza e diventare metafora d'infanzia. Sono «ritratti di bambino in un interno», come li ha definiti Antonio Faeti ricordando Walter Benjamin, che oltrepassano convenzioni e pareti di casa alla ricerca di un'avventura che compensi e lenisca la rabbia e la solitudine dei giorni comuni e celebri quel desiderio di straordinario così vivo e frustato dell'età bambina. 
Per questo, e molto altro, i suoi libri sono celebrati e temuti al contempo. Si sente, nel girare delle sue pagine, una forza eversiva della saggezza bambina che non può essere conosciuta, quindi controllata, fino in fondo e per questo mette a disagio l'adulto. C'è qualcosa che comunque sfugge, e sfuggirà, sempre agli adulti ma che continua a parlare ai bambini in modo chiaro, per questo lo amano.
E così è anche nel caso di questo suo ultimo non facile libro, dove il protagonista è un piccolo maiale di nome Bumble-Ardy. È un libro molto vicino all'idea che guida Where The Wild Things Are e In The Night Kitchen,  e offre quindi un'immaginario decisamente complesso e ricchissimo al quel porre grande attenzione.


Bumble-Ardy, sta per compiere 9 anni. È diventato orfano da poco e per questo è stato adottato dalla zia Adeline inoltre, fino a ora, non ha mai avuto una festa di compleanno.



Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati



Per questo, il giorno del suo nono genetliaco finalmente la zia decide di festeggiarlo e si presenta a lui con tanto di regalo e di torta. Il regalo è un bellissimo costume da cowboy che fa balenare nella mente di Bumle-Ardy l'idea di organizzare un festa di compleanno in maschera, naturalmente all'insaputa dell'amata zia Adeline.



Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati


Bumble-Ardy si mette così subito al lavoro per preparare gli inviti per la festa mascherata e finalmente alle 9.01 la zia esce di casa per andare al lavoro...




Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati




... alle 9.09 iniziano ad arrivare gli amici...



Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati


... e si dà il via alla festa... 


Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati



... ma come sempre nei libri di Sendak, la situazione - tra brindisi alla salamoia e torte speciali - sfugge di mano al protagonista...


Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati



... alle 9.30 torna a casa la zia pronta per preparare qualche leccornia per celebrare il giorno fatidico del suo piccolo nipote ma... vedendo il grande caos, corre in casa e urla e strepita finché non scappano tutti a gambe levate...





Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati




... così dopo una bella arrabbiatura Adeline fa promettere al suo Bumble-Ardy di non festeggiare mai più... e poi lo bacia e lo abbraccia piena d'affetto...



Maurice Sendak, Bumble-Ardy,
Michael Di Capua Books  - Harper Collins Publishers
New York, 2011 © tutti i diritti riservati



Il libro è nato mentre Sendak si prendeva cura del compagno con cui ha condiviso oltre cinquant'anni di vita, lo psicanalista Eugene Glynn, scomparso nel maggio 2007. Erano trent'anni, da Outside Over There del 1981, che Sendak non scriveva e illustrava un picture book. 

Mentre lavoravo a Bumble-Ardy ero pienamente consapevole della morte. Stavo lavorando nella casa in cui il mio compagno stava lasciando la vita. Qualcuno che ha significato tutto per me mi stava lasciando. L'insieme dell profonde emozioni che si impadronivano di me mi ha quasi costretto a mettermi a lavorare su un mio nuovo libro. Ripeto, mio libro, e sottolineo mio perché Bumble-Ardy è per me stesso, ora che ho compiuto 83 anni sono felice di essere riuscito a realizzare questa idea che abitava nella mia mente da molto tempo. E di averlo fatto in un momento di grande dolore, forse per sopravvivere. Di averlo fatto, indipendentemente da tutti, compreso il successo di vendita.
Maurice Sendak, intervista di John Barber per il Saturday's Globe and Mail del 24 settembre 2011.

Un senso di tangibile cupezza pervade questo libro fin dalle prime pagine e le parole e le immagini sono piene di continui rimandi ed echi. Alcuni esempi: nella prima pagina Bumble-Ardy sta leggendo un giornale che dice "leggiamo libri proibiti"; il distintivo giallo dello sceriffo è un richiamo al ghetto di Varsavia; i diversi messaggi sono scritti in ebraico, italiano, russo; i costumi che mascherano i maiali svelano continue sorprese... tutto come nella tradizione di Sendak insomma. Bumble-Ardy è un altro tassello fondamentale per capire la complessità della sua opera.


In questo direzione, c'è un altro contributo molto importante per voce dello stesso Maurice Sendak che è indispensabile conoscere.
È il documentario Tell Them Anything You Want: A Portrait od Maurice Sendak girato nel 2009 da Lance Bangs e Spike Jonze. Concedetevi il tempo e il momento giusto per guardarlo e capirete il valore di averlo fatto.


Tell Them Anything You Want: A Portrait of Maurice Sendak
di Lance Bangs e Spike Jonze, HBO, 2009, USA
© tutti i diritti riservati


Spike Jonze è anche il regista di Where The Wild Things Are, il film tratto dal libro di Sendak uscito in Italia con il titolo Nel paese delle creature selvagge (2009) con la sceneggiatura di Dave Eggers, sceneggiatura che è diventata un romanzo (Le creature selvagge, Mondadori, Milano, 2009), e il produttore del corto d'animazione Higglety MIgglety Pop! or There Must Be More to life tratto dall'omonimo libro che Sendak scrisse nel 1967.

Non perdetevi nulla dunque, se vi è possibile, di questo immenso maestro, non un segno non una parola, non un contributo. In lui tutto è prezioso e irraggiungibile, come il segreto dell'infanzia che custodisce e talvolta, anche per un solo momento, ci svela.

Qui potete trovare Tell Them Anything You Want: A Portrait of Maurice Sendak (di Lance Bangs e Spike Jonze, HBO, 2009, USA)

I’m totally crazy, I know that. I don’t say that to be a smartass, but I know that that’s the very essence of what makes my work good. And I know my work is good. Not everybody likes it, that’s fine. I don’t do it for everybody. Or anybody. I do it because I can’t not do it. Maurice Sendak, "The Guardian", 7 ottobre 2011 

© Maurice Sendak


Per i contributi e le immagini qui riportati si faccia riferimento alle fonti e al © Copyright indicati sotto ciascuno di essi.

giovedì 1 marzo 2012

LA VI EDIZIONE DI BILBOLBUL SUPERA OGNI CONFINE


Atak per BilBOLbul
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Dall’1 al 4 marzo 2012, il fumetto torna protagonista a Bologna con la VI edizione di BilBOlbul. Festival Internazionale di fumetto a cura di Hamelin Associazione Culturale.
Come ogni anno, l’intera città diventa lo spazio del fumetto con un ricco circuito di mostre, incontri e performance. Cuore del Festival sarà la Piazza Coperta di Salaborsa, dove sarà possibile incontrare gli artisti ospiti intenti a disegnare e a fare dediche per il numeroso e attento pubblico di BilBOlbul.


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Fin dalla sua nascita nel 2007, il Festival ha fatto conoscere le opere di grandi maestri e di giovani talenti della scena nazionale e internazionale, mettendo in dialogo il fumetto e gli altri linguaggi della cultura contemporanea. E sarà proprio il fumetto contemporaneo che,  attraverso le esposizioni di alcuni tra gli artisti più innovativi dell’attuale panorama internazionale, diverrà il protagonista assoluto in questa edizione. 
A testimoniare la particolare attenzione che si darà poi al confine tra le arti saranno anche le oltre venti mostre e gli eventi di BilBOlbul “attorno al festival” che quest’anno, e ancor più di prima, arricchiscono la proposta della manifestazione, muovendosi tra fumetto, illustrazione, grafica e fotografia.

Testimoni d'eccezione, in questo senso, sono le due grandi mostre ospitate nelle sale del Museo Civico Archeologico (2 marzo – 8 aprile 2012. Inaugurazione 1 marzo ore 19.00): Atak (Germania) e Francesca Ghermandi, due disegnatori che appartengono alla stessa generazione e che, con stili e opere diverse, ma accomunate da una medesima curiosità nel contaminare forme artistiche diverse, si sono rivelati fra i più innovativi e sperimentatori del panorama fumettistico contemporaneo. Veri e propri ritratti d’artista, che mostreranno al pubblico le varie fasi del loro lavoro di disegnatori e illustratori.

Atak
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Con la mostra Mirabilia di Atak, realizzata in collaborazione con il Goethe-Institut Italien, si apriranno le porte dell’universo bizzarro, caotico e stralunato dell’artista, ricco di stratificazioni e riferimenti culturali. Un mondo “matto” in cui realtà e finzione si confondono continuamente e dove la complessità e il grottesco si annidano anche dietro ai colori più sfavillanti. La mostra presenta una panoramica inedita dell’opera del fumettista tedesco in una narrazione continua che tocca le sue sperimentazioni più radicali: il fumetto - Atak diventa il leader indiscusso di una generazione che nasce dalle ceneri della Germania dell’Est dando nuova linfa alla produzione tedesca - il gioco - matrice di una poetica e sprone alla sperimentazione di diverse possibilità espressive come la costruzione tridimensionale di veri e propri giocattoli - l’illustrazione per ragazzi e adulti, la reinterpretazione della tradizione - quella dei comics di Tin Tin come quella dei classici tedeschi come Struwwelpeter - il racconto per immagini e la serigrafia.

Atak, Mondo Matto, Orecchio acerbo,
Roma, 2010 © tutti i diritti riservati
Illustratore, fumettista, graphic designer e giornalista, Atak è considerato uno dei più brillanti esponenti della scena dell’arte contemporanea berlinese. Fortemente attratto dalla cultura pop americana, con le sue incursioni nel mondo della pubblicità, del cinema e dei supereroi, Atak si distingue per la sua capacità di mantenere uno stile originale e bizzarro nelle sue diverse sperimentazioni linguistiche attraverso il disegno.


Atak, pseudonimo di Georg Barber, nasce a Francoforte nel 1967. Il nome d’arte con cui firma tutte le sue opere rappresenta un mix tra “Art” e “Attacke”. Cresciuto nell’ambiente alternativo della musica punk e del fumetto underground di Berlino Est, studia alla Visual Communications alla Hochschule für Künste di Berlino. Nel 1989 è tra i fondatori del gruppo di fumettisti “Renate” e dell’omonima rivista e, nel 1992, pubblica la sua prima graphic novel. Nel 1997 dà vita alla serie “Wondertüte”, di cui sono usciti otto titoli, tutti pubblicati da ReproduktDopo alcune tappe come docente ad Amburgo, Gent (Belgio) e Offenbach, attualmente insegna illustrazione alla Hochschule für Kunst und Design Halle di Berlino. Dal 2002 si occupa della rubrica “Zeitzeichner” sulla rivista tedesca “Das Magazin“, in cui presenta mensilmente illustratori e fumettisti della scena internazionale. Il suo primo libro pubblicato in Italia è Mondo Matto (2010, Orecchio Acerbo).

Atak, Mondo Matto, Orecchio acerbo,
Roma, 2010 © tutti i diritti riservati
Francesca Ghermandi
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Francesca Ghermandi è una delle più prolifiche ed eclettiche autrici italiane, riconosciuta e amata anche all'estero per tutta la sua produzione: dal fumetto, all’illustrazione fino all’animazione. La mostra dal titolo Officina Ghermandi esplora dall'interno l'universo dell’artista, entrando nel laboratorio del lavoro preparatorio e del metodo creativo. 

Un metodo particolare quello della Ghermandi, che vive di una gran quantità di disegni preparatori, come a volersi lasciare andare al flusso del disegno nella convinzione di arrivare così all’esito più convincente. Per questo, accanto alle tavole originali, si darà gran spazio ai materiali preparatori, le matite, i bozzetti, gli appunti che costituiscono quella fucina creativa che il lettore/spettatore non può normalmente vedere e comprendere. 



Francesca Ghermandi
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Francesca Ghermandi è tra i maggiori autori di fumetto italiani. Le sue storie trascinano il lettore in universi indipendenti, mondi assolutamente innovativi, capaci di reinventarsi e stravolgersi a ogni vignetta. L’autrice ha sviluppato uno stile di derivazione disneyana con rotondità e character definiti, ma la sua è una rivisitazione contemporanea e personale che filtra la lezione di Jacovitti e quella di Andrea Pazienza. La ricchezza, i dettagli e la pura e semplice esuberanza dei suoi lavori dimostrano come la Ghermandi sia guidata dal piacere di creare immagini e, soprattutto, dalla passione per il racconto, che ha recuperato dalla lezione del gruppo “Valvoline”. L’impatto grafico è potente e universale; anche quando l’ambientazione è fantasiosa e irreale, il legame con la quotidianità è sempre presente. 

Giovanna Zoboli/Francesca Ghermandi,
Il libro delle torte, Topipittori,
Milano, 2006 © tutti i diritti riservati
Nata a Bologna nel 1964, dove vive e lavora, Francesca Ghermandi, figlia dello scultore Quinto Ghermandi e della pittrice Romana Spinelli, ha iniziato a disegnare fin da bambina. Nel 1983 si iscrive alla Facoltà di Architettura che frequenta per qualche anno e parallelamente si forma grazie all’insegnamento del gruppo “Valvoline” e di Andrea Pazienza. Le prime pubblicazioni sono a linea chiara, in bianco e nero, si tratta essenzialmente di illustrazioni e fumetti brevi. Successivamente crea personaggi pop e surreali, tra cui Hyawatha Pete, Helter Skelter e Joe Indiana. Realizza diversi romanzi a fumetti e raccolte di disegni, come i volumi di Pastil (1998/2001), Bang! Sei Morto (2003), Un’estate a Tombstone (2006), Grenuord (2007), Cronache dalla palude (2010). All’attività fumettistica, affianca illustrazioni per libri per ragazzi, Il libro di Ulisse con Roberto Piumini (2003, Editori Riuniti), Il libro delle torte con Giovanna Zoboli (2006, Topipittori), Al solito posto con Pina Varriale (2006, Orecchio acerbo), Pronto soccorso e Beauty Case con Stefano Benni (2010, Orecchio acerbo) e progetti d’animazione (come nel 2005 il filmato di apertura della 62° Mostra del Cinema di Venezia) e di design.

Blutch
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Fra le presenze internazionali Blutch (Francia), uno dei massimi autori francesi contemporanei, vincitore del Gran Premio della Città di Angoulême come miglior autore nel 2009, con la mostra Le voyeur, Museo internazionale e Biblioteca della Musica, 2 marzo - 8 aprile, in collaborazione con Ambasciata di Francia - Institut Français Italia. Inaugurazione con l’autore 3 marzo ore 14.00.
Negli spazi del Museo della Musica si svilupperà un percorso che ha come fulcro il rapporto fra sguardo e il desiderio: il corpo femminile, la complicità fra modella e pittore, la forza di immagini surreali e fortemente sensuali, ma anche un fervido confronto con le altri arti, il cinema, la danza, il teatro... . Lo spettatore è invitato a spiare dal buco della serratura le opere dell’artista, che dialogano e si e confondono con le atmosfere del Museo della Musica e la bellezza dei suoi antichi strumenti musicali.

Blutch
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Nato a Strasburgo nel 1967, Blutch, pseudonimo di Christian Hincker, è uno degli autori più apprezzati della sua generazione. Dopo gli studi di Arti Decorative a Strasburgo, viene scoperto grazie a un concorso organizzato dal mensile "Fluide Glacial”. Le sue prime serie (Waldo's BarMademoiselle Sunnymoon) sono caratterizzate da uno humour onirico. Dalla metà degli anni ’90, Blutch diventa un autore di riferimento, non solo in Francia. Con la straordinaria serie Mitchum e successivamente con Peplum, Blutch conferma il suo successo. Seguono Le petit Christian che racconta con ironia e comicità l’infanzia dell’autore, Blotch, Le roi de Paris un affresco della Parigi degli anni ’30 in cui autoritratto e finzione si intrecciano. Oltre alle storie a fumetti pubblica illustrazioni su “Libération”, “Les Inrockuptibles” e “New Yorker”. Nel 2009 riceve uno dei maggiori riconoscimenti nel campo del fumetto: il Gran Premio della Città di Angoulême come miglior autore. La sua ultima opera Per farla finita con il cinema, in uscita per il festival per Coconino Press-Fandango, costruisce, attraverso grandi icone del cinema - Lancaster, Gabin, Luchino Visconti, Claudia Cardinale... - un omaggio alla settima arte e una profonda riflessione sulla creazione dell’immaginario di un artista.


Blexbolex © tutti i diritti riservati
Blexbolex (Francia), Hors-zone, Squadro stamperia galleria d’arte, 2 - 31 marzo, in collaborazione con Ambasciata di Francia-Institut Français Italia. Inaugurazione con l’autore 2 marzo ore 19.00. Incontro con Blexbolex e Atak sul tema degli Immaginari (3 marzo, ore 15 Salaborsa-Auditorium). Hors–zone è il titolo della mostra, di grande impatto visivo, che Blexbolex (al secolo Bernard Granger) realizzerà per la stamperia galleria d’arte Squadro; si tratta di una prima dell’autore in Italia, una produzione ad hoc in occasione del Festival. Blexbolex è considerato uno dei pochi artisti della nuova generazione che abbia saputo proseguire in modo originale lo stile di Joost Swarte. Il suo tratto, squadrato e stilizzato ricorda i gialli degli anni '50-'60 e i manifesti di Jacques Tati.



BlexBolex, Stagioni, Orecchio acerbo, Roma,
2010 © tutti i diritti riservati
Nato ad Aurillac, in Francia, nel 1966, è un fumettista e illustratore tra i più apprezzati dalla scena contemporanea d’Oltralpe. Entrato nella scuola d’arte per diventare pittore, ha cambiato vocazione dedicandosi alla serigrafia. Nel 1992 ha iniziato a pubblicare da sé i suoi libri, attraverso i quali ben presto si è fatto notare dalle più prestigiose case editrici francesi, con cui oggi collabora regolarmente. Trasferitosi in Germania, ha diretto un atelier alla School of Art and Design di Berlin-Wessensee e ha continuato a sedurre un numero crescente di lettori. Nel 2009 con il libro Imagier des gens vince il titolo di “libro più bello del mondo” alla Fiera del Libro di Lipsia. In Italia i suoi libri sono stati pubblicati da Orecchio acerbo, Stagioni (2010) e Immaginario (2008).



Bendik Kalternborn © tutti i diritti riservati
Bendik Kalternborn (Norvegia), Sorry, Ram Hotel, 2 - 23 marzo, in collaborazione con Ambasciata di Norvegia. Inaugurazione con l’autore 3 marzo ore 19.00.
Kalternborn è tra i fondatori del collettivo norvegese Dongery, gruppo di autori che lavorano a cavallo tra le arti (disegno, musica, fumetto, grafica, video) con un forte spirito anticonformista e provocatorio. Nonostante la giovane età (l’artista è nato a Oslo nel 1980) Kaltenborn è pubblicato su riviste internazionali prestigiose quali “The New Yorker”, “The New York Times”, “Le monde diplomatique norge” e riceve numerosi premi tra i quali “The Sproing Award” nel 2010 per il miglior fumetto norvegese.



Kuš! (Lettonia), The last match, Elastico, 
2 -15 marzo in collaborazione con Istituto Svizzero di Roma, Valsts Kultürkapitäla Fonds. Inaugurazione con gli autori 2 marzo ore 20.30.

Kuš! © tutti i diritti riservati
Nuovi territori si aprono al fumetto: il panorama baltico si racconta a BilBOlbul attraverso uno dei magazine più interessanti del momento, Kuš!, che ha vinto il premio del fumetto alternativo al festival di Angoulême 2012 per la rivista n.9. Costituito da un gruppo di giovanissimi autori lettoni, coordinati dallo svizzero David Schilter. Oltre a produrre l’omonima rivista, organizza eventi culturali, mostre e workshop, con lo scopo di promuovere il fumetto come arte in Lettonia, e far conoscere artisti lettoni nel resto del mondo. Spazio creativo attorno alla dimensione del fumetto e del disegno, in Kuš! si ritrova l’opera di alcuni degli autori più interessanti della scena contemporanea internazionale (Marko Turunen, Amanda Vähämäki, Brecht Vandenbroucke, ecc.) creando numeri monografici e dando spazio ai giovani artisti emergenti. 


Mara Cerri, Via Curiel 8,
Orecchio acerbo, Roma, 2009
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Mara Cerri e Magda Guidi, Via Curiel 8, Restarte Contemporary Concept, 2 - 25 marzo. Inaugurazione con le autrici 4 marzo ore 13.30
Via Curiel 8, cortometraggio d’animazione vincitore del Torino Film festival 2011 nella sezione Italiana Corti. Tratto dall’omonimo libro di Mara Cerri, pubblicato nel 2009 da Orecchio acerbo, il cortometraggio si concentra sulle vite parallele, gli incontri mancati e la possibilità di opporsi al normale scorrere del tempo. Dei 4000 disegni, realizzati nell’arco di quasi due anni, dipinti a mano, in acrilico su carta, la mostra ripropone un’ampia selezione (più di 100 opere originali) disposta in sequenze progressive che svelano e raccontano il movimento dei personaggi nelle sbavature e nella stratificazione del colore.




Mara Cerri, Via Curiel 8,
Orecchio acerbo, Roma, 2009
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Mara Cerri nasce a Pesaro nel 1978. Si diploma all’Istituto Statale d’Arte di Urbino, nella sezione Cinema d’animazione, e frequenta successivamente il Biennio di Perfezionamento in Cinema d’animazione. Dal 2003 inizia a lavorare come illustratrice di libri per ragazzi, collaborando con diverse case editrici (Orecchioacerbo, Fabbri, El, Emme, Carthusia, Fatatrac, Grimm Press, Milan). Magda Guidi nasce a Pesaro nel 1979. Si diploma presso lo stesso istituto. Realizza cortometraggi animati, selezionati in numerosi Festival italiani e internazionali. Nel 2005 disegna una sequenza in animazione per il cortometraggio Il nano più alto del mondo diretto da F. Amato e prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel 2009, con A. Petrucci e S. Gutierrez realizza un film d’animazione, per lo spettacolo teatrale L'ultima volta che vidi mio padre, per la regia di C. Guidi (Socìetas Raffaello Sanzio).

Maurizio Ceccato, Valentina Paci, Lorenzo Bravi, Dr. Pira, Forme dell’assenza, Ono Arte Contemporanea, 2 - 12 marzo. Inaugurazione con gli autori 3 marzo ore 20.00.
Forme dell’assenza è un progetto espositivo che racchiude visioni che esemplificano alternative produttive indipendenti di alcuni giovani artisti provenienti da diversi ambiti espressivi. La mostra prevede una selezione di singoli progetti racchiusi nel tema cornice dell’assenza. Una considerazione, quella dell’assenza, che viene declinata in una proposta collettiva che mescola forme e linguaggi (fumetto, cartotecnica, illustrazione, grafica, stampa artigianale), saccheggia iconografie per dare forma a singole voci personali. 


Peer Meter/Isabel Kreitz, Haarman,
Black Velvet Editrice, Firenze, 2012
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Isabel Kreitz (Germania), Haarmann, Hotel Roma, 1 - 25 marzo, in collaborazione con il Goethe-Institut Italien. Inaugurazione 4 marzo ore 19.30I romanzi a fumetti di Isabel Kreitz, considerata dal giornale "Die Woche" la "miglior disegnatrice della Germania", gettano uno sguardo inedito sui fenomeni delle culture giovanili e su alcuni eventi storici e politici della storia tedesca. I fumetti dell'autrice nascono da una minuziosa ricerca sui luoghi che racconta, per poi creare, attraverso un bianco e nero realistico, scenari toccanti e al tempo stesso pregni di atmosfera. In occasione di BilBOlbul viene pubblicato Haarmann (Black Velvet Editrice), che ripercorre le vicende di uno dei più brutali serial killer d’Europa, Fritz Haarmann. Anche qui la rappresentazione della città – in questo caso Hannover – è un elemento centrale per lo sviluppo narrativo e per trasmettere l’inquietudine che attraversa il racconto.

Peer Meter/Isabel Kreitz, Haarman,
Black Velvet Editrice, Firenze, 2012
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La mostra presenterà alcune stampe raffiguranti la città e gli scenari del romanzo nato dalla collaborazione tra l’autrice e lo scrittore Peer Meter, autore del testo e dei dialoghi. 

Isabel Kreitz nasce nel 1967. Studia alla Fach-hochschule für Gestaltung di Amburgo e alla Parsons School of Design a New York. Pubblica numerosi romanzi grafici, tra cui i quattro libri che raccontano le avventure del giovane Ralf, "surfista" del metrò di Amburgo (l’ultimo è Gier, Brama, 2003). Per Carlsen Comics sono usciti, tra gli altri, Ohne Peilung (1995) e Waffenhändler (1998). Nel 2004 ha creato insieme all’autrice Junko Iwamoto l’opera Sushi entdecken. Il suo adattamento del romanzo di Uwe Timm Die Entdeckung der currywurst è uscito per la prima volta nel 1996. Isabel Kreitz è stata premiata come migliore fumettista al Festival internazionale del fumetto di Amburgo nel 1997. In Italia Black Velvet Editrice ha pubblicato La storia di Sorge (2009), La scoperta della currywurst (2008) ed esce ora Haarmann (2012).

Al tema del contemporaneo si collega anche il focus della VI edizione, dedicato al confine, proprio a partire da “i confini tra le arti” con cui si metterà in evidenza quel processo di contaminazione che è una delle forme specifiche del fumetto più innovativo di oggi, sempre più mescolato a grafica, illustrazione, disegno e a partire da alcuni incontri che anche quest’anno nascono dalla collaborazione tra il Festival e Alma Mater Studiorum Università di Bologna-Facoltà di Lettere e Filosofia. Attraverso il dialogo con AtakFrancesca GhermandiBlutchIsabel Kreitz e il confronto con il loro lavoro, si parlerà del confine secondo diverse declinazioni, che si strutturano in vere e proprie sezioni trasversali del programma con altri ospiti e incontri.Con Atak si parlerà delle contaminazioni del fumetto con le altre arti, con un appuntamento specifico sul suo lavoro (1 marzo, ore 15, Facoltà di Lettere e Filosofia); parla del suo lavoro e dei confini tra le arti anche Blutch (4 marzo –SalaBorsa Auditorium, ore 11.30).

Il tema del confine si affronterà attraverso una molteplicità di direzioni: la sezione “confini e conflitti” si concentrerà sul tema del confine sul piano geopolitico attraverso il saggio storico a fumetti di David B. (2 marzo Libreria Feltrinelli International, ore 18) e il ritratto di Emilio Salgari ad opera di Paolo Bacilieri (3 marzo, SalaBorsa Auditorium, ore 17,). Partecipano agli incontri giornalisti, autori ed esperti del settore come: Renato Pallavicini, Domenico Rosa, Thomas Martinelli, Sergio Rossi, Alberto Sebastiani, Luca Baldazzi, Enrico Fornaroli, Matteo Stefanelli, Claudio Gallo, Francesco Cattani, Daniele Del Pozzo, Filippo Benfante Daniele Barbieri e tanti altri.

La sezione Linea d’ombra si concentrerà invece sull’adolescenza come età di soglia attraverso le opere di Alessandro Tota, che dialogherà con Emidio Clementi (2 marzo Libreria Feltrinelli Ravegnana, ore 17); Marino Neri (3 marzo Libreria Feltrinelli Ravegnana, ore 12.30. 


Isabelle Kreitz racconterà, nella sezione Specchi di diversità del serial killer Fritz Haarmann, emblematico della Germania weimariana (3 marzo, ore 11.30 –Sala Borsa Auditorium). Nella stessa sezione anche gli incontri con Luca Enoch (3 marzo, Centro di documentazione arcigay Il Cassero, ore 18); il francese Fred Bernard (4 marzo; Libreria Irnerio, ore 15, interviene Otto Gabos) e l’esordiente Fabio Sera (3 marzo, Libreria Feltrinelli Ravegnana, ore 15).

Francesca Ghermandi dialogherà invece con lo scrittore Giorgio Vasta, autori entrambi di una descrizione rovinosa e grottesca del nostro paese, dando vita alla sezione Povera patria (4 marzo, ore 16.30 –Sala Borsa Auditorium); che vedrà protagonisti anche Massimo Giacon (2 marzo Melbookstore, ore 18) e il ritratto antropologico del Nordest di Gianmaria Liani (4 marzo, Libreria Feltrinelli Ravegnana, ore 11.30). Nella sezione Povera patria anche due ritratti di figure che non hanno purtroppo lasciato l’eredità che avrebbero meritato: Antonio Gramsci (3 marzo Libreria delle Moline, ore 15, partecipano all’incontro Gian Luca Costantini ed Elettra Stamboulis) e Adriano Olivetti (4 marzo, Libreria Feltrinelli Ravegnana, ore 15.30, con Marco Peroni e Michele Fasano).


Il Festival in CINETECA Anche quest’anno la Cineteca di Bologna si conferma tra i partner più significativi del festival facendosi per il secondo anno sede privilegiata delle mostre, degli incontri e dei laboratori per bambini, e proponendo anche una programmazione rivolta agli adulti. 


Joan Sfar, Il Gatto del rabbino,
Rizzoli, 24/7, Milano, 2007
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Tra gli eventi il film d’animazione, per la prima volta in Italia, de Il gatto del rabbino (Joann Sfar, Antoine Delesvaux, Francia, 2011), tratto dall’omonimo capolavoro di Joann Sfar, capace di mescolare fantastico, ironia, cultura ebraica (2 marzo, ore 20 Cinema Lumière, in replica il 3 marzo ore 20). E ancora il documentario, Joann Sfar (Dessins) di Mathieu Amalric (Francia, 2010) in cui l’autore francese, senza mai smettere di disegnare, parla del suo lavoro: un diario intimo che è anche un accesso ideale alla scoperta dell'autore e della sua opera (1 marzo, ore 22, Cinema Lumière, replica 4 marzo, ore 18).










Mara Cerri/Magda Guidi, Via Curiel 8,
Orecchio acerbo, marzo 2012
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Di grande interesse anche i cortometraggi della Sacrebleu Productions che, con più di 50 film prodotti e oltre 1000 selezioni in festival in tutto il mondo, tra cui Cannes, Venezia, Berlino e Torino, è una delle realtà europee più affermate nella produzione di cortometraggi, e una delle poche specializzate e costantemente impegnate per un cinema d'animazione d'autore (2 marzo, ore 18, Cinema Lumière).

Mara Cerri e Magda Guidi presentano Via Curiel 8, cortometraggio d’animazione vincitore del Torino Film festival 2011 nella sezione Italiana Corti. Via Curiel 8 è stato selezionato per i corti d'argento 2012. Precede la proiezione l’incontro con le autrici, Goffredo Fofi e Alice Rohrwacher, regista del film Corpo celeste (3 marzo, ore 18.30, Cinema Lumière).






Blutch, Per farla finita con il cinema,
Coconino Press-Fandango, Roma, 2012
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Blutch sarà protagonista di un curioso incontro, in cui svela, attraverso alcuni spezzoni di film, la sua ossessione per il cinema, quella stessa che prende corpo nelle pagine del suo ultimo Per farla finita con il cinema (2012, Coconino Press-Fandango), edito appositamente per il festival (3 marzo, ore 16.30, Cinema Lumière).


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In Cineteca (sala Cervi) il convegno Illustrazione, fumetto, cinema d’animazione: lo stato del racconto per immagini, che si interroga su come il concetto di proprietà intellettuale sia stato ridefinito dalla crisi del mercato globale e dalle nuove, a cura di Associazioni Illustratori, European Illustration forum (2 marzo ore 10-13 / 15-19).




Domenica 4 marzo (ore 15.00-Cinema Lumière), nell’ambito di Schermi e Lavagne, Le avventure di Tintin – Il segreto dell’unicorno, il primo lavoro di Steven Spielberg tratto da un fumetto e segna il debutto del regista nel cinema di animazione.


Di grande importanza è BilBOlbul Ragazzi, il festival nel festival, con un programma dedicato agli oltre 10.000 bambini a oggi coinvolti in attività didattiche in scuole, biblioteche, librerie e centri commerciali di Bologna e dell’Emilia-Romagna.

La programmazione prevede mostre, incontri con autori, dediche e numerose attività laboratoriali con importanti fumettisti come Francesca Ghermandi, Atak, Adriano Carnevali, Blexbolex, Tuono Pettinato, Giulia Sagramola, Sualzo e molti altri...

In questa direzione va un’altra grande novità dell’edizione 2012: un progetto nazionale di alfabetizzazione al fumetto, promossa da IGD e Coop Scuola che ha toccato insegnanti e alunni di Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana e Campania e che avrà in BilBOlbul 2012 il suo primo momento di premiazione ed esposizione.

Il luogo dedicato alle attività per bambini e ragazzi sarà la Cineteca di Bologna. Saranno inoltre organizzate attività presso i molteplici luoghi del Festival: la Biblioteca Salaborsa Ragazzi per i laboratori, le librerie per incontri con gli autori e dediche, il cinema Lumière per le proiezioni, le mostre in Cineteca.

Adriano Carnevali © tutti i diritti riservati
Adriano Carnevali (Italia), Ronfi e altre storie, Cineteca di Bologna, 2 - 24 marzo. Inaugurazione con l’autore 4 marzo ore 17.30Arrivano a Bologna con la loro flemma i Ronfi, accompagnati dall’inseparabile Adriano Carnevali, disegnatore umoristico, scrittore, autore di programmi radiofonici e televisivi, enigmista e molto altro ancora, ma soprattutto “papà dei Ronfi”. 




Adriano Carnevali © tutti i diritti riservati







I Ronfi sono piccoli roditori dotati di lunghe orecchie pelose e di un grande naso. Appaiono per la prima volta sul “Corriere dei Piccoli” nel 1981. Il loro autore-papà li definisce come “dei veri e propri ‘disadattati della natura’ (che farebbero l'infelicità di un Konrad Lorenz): sono pigri (come dice il loro nome), piuttosto sciocchini e, per di più, presuntuosi e saccenti”. Il mondo dei Ronfi ha conquistato lettori di tutte le età: ci hanno accompagnato per trent’anni, prima sulle pagine del “Corriere dei Piccoli” e negli sketch dei quindicinali di enigmistica, oggi sul giornalino "Giocolandia". Le avventure dei Ronfi, cariche di un’ironia mai buonista o banale, vengono provocate dai continui guai che le disastrose bestiole combinano; in un fantasmagorico effetto domino, di peripezia in peripezia, i Ronfi arriveranno a Bologna. I Ronfi invadono anche Piazza Nettuno dal 2 al 26 marzo con Il mondo dei Ronfi, una mostra gioco dove si potranno inseguire i roditori di Carnevali fra avventure e giochi. In collaborazione con Gruppo Hera. Adriano Carnevali condurrà anche il laboratorio Ronfi e altri Strambanimali (3 marzo, Cineteca di Bologna, ore 16.30).

Francesca Ghermandi (Italia), Non è mai troppo tardi, Cineteca di Bologna, 2 - 24 marzo, in collaborazione con Goethe-Institut Italien. Inaugurazione con l’autrice 4 marzo ore 17.30.
La mostra presenta le tavole di Le avventure di Ulisse (Editori Riuniti, 2003), scritto da Roberto Piumini, Non è mai troppo tardi, breve storia a fumetti realizzata per promuovere lo studio della lingua tedesca, e Il giorno del pacchino, scritto per il numero speciale della rivista "Canicola" dedicato ai bambini (2011). Francesca Ghermandi propone, sempre per i bambini, il laboratorio Officina per i piccoli (4 marzo, ore 10.30, Cineteca di Bologna).

Le produzioni Stefano Ricci ha ideato appositamente per BilBOlbul E poi siamo partiti, un progetto laboratoriale per bambini delle scuole elementari articolato in tre appuntamenti. I bambini verranno coinvolti nell’ideazione e nella creazione di un libro illustrato; il processo creativo ma anche le diverse fasi produttive, dalla stampa, alla rilegatura, coinvolgeranno tutti i partecipanti, che alla fine del laboratorio avranno una copia del libro per ciascuno (1, 2, 3 marzo per bambini dai 7 agli 11 anni, presentazione dei lavori 4 marzo ore 17.30 Cineteca).


E poi, le mostre e le premiazioni dei concorsi “Da un'altra parte. Mi sveglio e... dove mi trovo?” (inaugurazione mostra 1 marzo, ore 14.30 Officine Minganti) e “1, 2, 3 in valigia cosa c’è?” (Cineteca di Bologna, 2 - 24 marzo. Premiazione giovedì 1 marzo, ore 10 - Biblioteca Salaborsa Auditorium).


E poi, la promozione dei giovani artisti con mostre e incontri, le iniziative delle librerie, le produzioni del Festival e le sue imperdibili serate... 
Tutto questo, e molto altro, sono solo un assaggio di ciò che potete vedere, scoprire e trovare ancora una volta a BilBOlbul.



INFO
Hamelin Associazione culturale tel 051.233401 info@bilbolbul.net www.bilbolbul.net