martedì 18 dicembre 2012

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 18


Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012
Laurent Moreau è un giovanissimo illustratore francese di grande talento, ha già pubblicato con numerose case editrici francesi, come Actes Sud Junior, Hélium, Rouergue, Gallimard e Milan,e i suoi albi sono inconfondibili. Colori compatti, tratto avvolgente e solo in apparenza semplice, pagine vivaci sempre pullulanti di piante e animali. Eclettico e originale,ha più volte 'sconfinato' nell'ambito del fumetto, della carta stampata e della fotografia, ma rigorosamente solo con la Polaroid. Come autore unico ha pubblicato: "Nuit de rêve" (Actes Sud Junior, 2012), "A quoi penses-tu?" (Hélium, 2011), "Les Beaux Instants" (helium, 2010, "Valentin le mécanicien" (Actes Sud, 2010), "L'enfant dans la tempête" (Rouergue, 2009), "Jour de pêche" (Actes Sud, 2008). Attualmente vive a Strasburgo dove, nel 2007, si è diplomato a l' École des Arts Décoratifs. A che pensi? è il suo primo libro in Italia e pubblicato da Orecchio acerbo.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso,
© Principi e Principi, Faella (Ar), 2012
Arianna Papini è nata e vive a Firenze, dove ha studiato arte e architettura e dal 1988, dopo alcune esperienze in studi tecnici e redazionali, lavora come Direttore Editoriale e Artistico presso la casa editrice Fatatrac per la quale ancora oggi è Consulente Editoriale. Ha collaborato con il "Corso di Disegno Industriale" della Facoltà di Architettura di Firenze, presso la quale si è laureata con una tesi sul design del libro-gioco e dal 2004 al 2007 e dove ha insegnato "Teoria dei linguaggi formali". Consigliere del Comitato Italiano Aalto/Viipuri, ha organizzato la mostra e i seminari su Alvar Aalto presso il Museo Marino Marini e la Libreria Seeber di Firenze.
Insegna illustrazione all'ISIA di Urbino dal 2007. Collabora con il Master di Illustrazione di Macerata e con il MI-Master di Illustrazione di Milano e con quello per l'Editoria di Padova. Ha scritto e illustrato più di 70 libri per La Nuova Italia, Fatatrac, Edicolors, Lapis Edizioni, Città Aperta, Carocci Editore, Avvenire, Coccole e Caccole, Kalandraka, con i quali ha vinto numerosi premi. Alcuni dei suoi libri sono pubblicati in coedizione in Francia, in Spagna e in Inghilterra. Ha partecipato ad un'ottantina di mostre tra personali e collettive, in Italia e all'estero. Arte terapeuta e volontaria presso il reparto di oncoematologia pediatrica per l'associazione Helios, alcuni suoi testi editi e inediti sono messi in scena dall'attrice Miriam Bardini nei reparti pediatrici degli ospedali.
La quaglia e il sasso è il suo ultimo libro uscito con la casa editrice Prìncipi e Principi.

Il pensiero, il nostro pensiero, è una delle cose che, con grazia, spesso celiamo agli altri. Non è intenzione, almeno così sembrerebbe, è che quel silenzio produttivo e indefesso che opera costantemente nella nostra testa richiede in molti casi e circostanze di essere protetto da un patto di intimità.
Molte sono le convenzioni che usiamo quando ci riferiamo al verbo "attivo" pensare ma in realtà se ciascuno di noi potesse trovare le parole fedeli, il modo esatto, per raccontare il frutto di quel lavorio continuo ne verrebbero fuori racconti e fondamenti diversi per ognuno.
Pensare non è un verbo solitario, è con sentire, vedere, provare, udire, almeno, che è sempre in compagnia. Non è mai stanziale, ci sono almeno tre luoghi che lo ospitano, e lo differenziano: il dentro il fuori e l'altrove. È tridimensionale, ha altezza lunghezza e profondità, queste tre misure concorrono a determinare la vicinanza o la lontananza tra le persone.

Quelli che vi propongo oggi sono due libri, apparentemente molto diversi, per pensare al pensiero, alla sua silenziosa, si diceva, forza dirompente.
È il pensiero che determina quel sentire, e la sua espressione, che ci permettono di distinguerci gli uni dagli altri rendendoci complementari nel migliore dei casi.
A che pensi? e La quaglia e il sasso sono due libri, fuori di banalità e di luoghi comuni così cari a questa riflessione, per muoversi su quel metro di vicinanza e lontananza appena dette.

Ma andiamo per gradi. Ipotizziamo che la nostra testa sia fatta di materia trasparente e che i pensieri, all'interno, vi prendano forma sostanza e suono in maniera libera e visibile all'esterno, che cosa vedremmo nelle teste degli altri, non meno della nostra?
Ci sentiremo nudi e indifesi e deprivati della nostra sostanza o più simili pur nelle differenze? Avremmo più simpatia o paura degli altri? Li comprenderemmo di più o di meno? 

Laurent Moreau in A che pensi? risponde mettendoci in relazione con i 18  protagonisti + 1 di un'emozionante galleria che svelerà, alla scoperta dei nostri occhi, la trasparenza delle loro menti. Grazie a un espediente, l'elegante semplicità del gioco di alette, la persona che osserveremo di volta in volta sulla pagina, e di cui cercheremo di intuire prima il sentire poi il pensare, diverrà lo specchio in cui rifletterci e confrontarci.



 ENRICO HA IN TESTA UNA MUSICHETTA



Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012


Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012


LORENZO NON VEDE L'ORA CHE TORNI L'ESTATE


Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012

Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012

Nel libro ci sono i coloratissimi ritratti di Enrico, Massimo, Mattia, Annetta, Rosa... e dei loro pensieri nascosti, delle loro emozioni profonde, che non aspettano altro che di essere scoperti.  Tra i pensieri quotidiani indicibili e i sentimenti inesprimibili che ognuno conserva dietro le pareti della propria mente, Moreau ha creato quello che gli editori definiscono un "facebook tutto di carta", nel quale la risposta alla tipica domanda del social network "A cosa stai pensando?" è la ricerca, e la scoperta, del pensiero dell’altro. Certi che il modo migliore per poter condividere con il mondo le proprie gioie e le proprie tristezze, i propri dubbi e le proprie speranze sia quello di conoscere quelli degli altri.


LAURA EVADE TRA LE PAGINE



Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012

Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012

Emozioni, sentimenti, stati d’animo individuali. Tutti però connessi l’uno all’altro, in un gioco di rimandi e rapporti svelati nella tavola finale. La piazzetta gremita di una cittadina qualunque, o virtuale, dove ognuno ha i propri pensieri da dedicare al mondo che lo circonda. Anche quando non li ha...


NICOLA NON PENSA A NIENTE


Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012

Laurent Moreau, A che pensi?,
© Orecchio acerbo, Roma, 2012


È un insolito racconto di pensieri e emozioni anche quello che Arianna Papini fa ne La quaglia e il sasso. Delicato e profondo custodisce, come molti dei libri di Arianna Papini, un seme che sboccerà al di fuori delle pagine.
Che vuol dire che tra le pagine leggi e guardi questa storia per la prima volta, poi non puoi fare altro che portarla con te consapevole, come succede con la poesia, che quel primo verso di apertura che ti accompagnerà per molto tempo e spunterà fuori in un inaspettato momento di vita.

Lei era una quaglia. 
Aveva sempre pensato di non essere abbastanza intelligente per capire tutto. Viveva alla giornata senza chiedersi troppo il perché delle cose. 
Per questo era molto amata dagli altri animali che si credevano tutti più intelligenti di lei. © Prìncipi e Principiop, cit., 2012.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso,
© Prìncipi e Principi, Faella (Ar), 2012

A mettere in discussione la sua intelligenza è qui un piccolo volatile un poco sgraziato, dal colore marrone striato, dalle proporzioni goffe, la quaglia appunto che, chi la conosce lo sa, non è dotata di tutte quelle affascinanti caratteristiche che generalmente attraggono la benevolenza umana e qui anche animale. Per essere amata dai suoi compagni, infatti, la quaglia dovrà credersi e mostrarsi meno intelligente di loro in modo da  rinvigorirne, a confronto, la loro illusoria superiorità.

Si stupiva di questo; lei la testa l'aveva sempre avuta piccola e di pensieri ce ne stavano pochi. Ma capiva, nella sua testolina, che questa volta si trattava di un'altra storia.
La storia sapeva di nostalgia, di fiabe mai narrate, di odori mai sentiti e di sogni fatti chissà quando. © Prìncipi e Principi, op, cit., 2012.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso,
© Prìncipi e Principi, Faella (Ar), 2012

La storia è quella di un tempo lasciato passare in cui le intenzioni, quello di covare un uovo al momento opportuno della vita , per una quaglia per esempio, sono volate via col vento dei giorni. E con le intenzioni, probabilmente anche un sogno, che ha tardato ad apparire ma che è rimasto sempre sopito nella quaglia.

Arianna Papini, La quaglia e il sasso,
© Prìncipi e Principi, Faella (Ar), 2012

È un libro di riflessione La quaglia e il sasso, su molte cose: sul desiderio di maternità, che non è  detto batta pari con quello biologico, e del generare in genere... sul bisogno di far seguire un'azione al pensiero per vivificarlo, sull'idea che le migliori cose della vita possano o debbano nascere solo dentro di noi quando, in realtà, spesso le troviamo fuori, lì pronte ad attenderci.


Arianna Papini, La quaglia e il sasso,
© Prìncipi e Principi, Faella (Ar), 2012

Ma in fondo è anche un libro che mette in discussione il primato del pensiero su ogni cosa. Sentimenti, emozioni, esperienze, ricordi lontani abitano in noi e ci guidano all'ascolto di una voce silenziosa che ci parla a una frequenza molto più bassa di qualsiasi parola pensata prima che pronunciata.






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