giovedì 1 dicembre 2011

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 1

Ho scelto di inaugurare L'AVVENTO Dei LIBRI, un sorta di libreria ideale dove dal 1°al 25 dicembre potrete trovare ogni giorno titoli da sfogliare, da leggere e, chissà, magari anche da regalare in vista dell'arrivo del Natale, periodo di affetti e attese di poltrone impazienti pronte a celebrare il rito di ore di silenzio racchiuse nel tempo delle pagine, con gli ultimi volumi appena usciti di una collana che mi sta particolarmente a cuore.





Era la primavera del 2009, e i Topipittori decisero di festeggiare il loro quinto compleanno dando alla luce una nuova collana dedicata alle autobiografie d'infanzia. Nasceva così, da una passione dichiarata di Giovanna e Paolo per il genere letterario autobiografico e per il romanzo di formazione, (gli anni in tasca), al contempo il manifesto della loro dichiarazione poetica e un sentito tributo all'omonimo film del 1976 di François Truffaut, il regista che più di tutti ha saputo difendere e raccontare l'infanzia, la distanza tra il mondo dei piccoli e quello dei grandi. Dedicata a tutti i lettori, dai 12 anni in poi, (gli anni in tasca) è nata, nel pensiero degli editori, dalla necessità di restituire agli adulti il ruolo di narratori, 

[...] perché il racconto della loro memoria, di esperienze autentiche che indagano la profondità dell'infanzia e dell'adolescenza, si rende oggi più che mai necessario in tempo di fiction imperversanti, di memoria inesistente e pessima immaginazione contrabbandata per realtà. Necessario per i bambini e ragazzi, che qualcuno gli racconti che le loro radici affondano in storie, spazi e tempi di cui non hanno consapevolezza e che pure determinano il corso della loro vita ma necessario anche per gli adulti che sembrano aver smesso di interrogarsi, per distrazione, per indifferenza, per arroganza, per paura, per stupidità, su questi anni misteriosi della vita, così determinanti. [...]

Una delle caratteristiche più importanti, che più mi affascina e mi fa proseguire nella lettura dei piccoli doni di questa collana, è la scelta degli scrittori che è stata operata dai Topipittori. Nomi diversi per esperienza, età, sesso, nazionalità, professione, origine, classe sociale (Antonio Faeti, Diego Malaspina, Luisa Mattia, Anna Castagnoli, Giusi Quarenghi, Bernard Friot, Guillaume Guéraud, Ugo Cornia, Alicia Baladan, tra gli altri) sono stati affiancati come quadri esposti sulle pareti di una galleria che custodisce il segreto dei primi anni del farsi continuo dell'umanità. Vien da sé che il soffermarsi a contemplare ciascuna di queste opere diviene la tappa di un viaggio, sulle orme di quello già tracciato da Walter Benjamin in Infanzia berlinese (Einaudi, 2007), tra miniature che evocano singole strade, persone, interni, oggetti, piccoli frammenti di stupore, di scoperta, di sensazioni, di emozioni, eterni “tratti dell'avvenire” che possono essere salvati dall'oblio e consegnati, come piccoli testimoni della storia e delle storie di cui siamo fatti, ai giovani lettori. Anche per questo, nel 2010 (gli anni in tasca) ha vinto il Premio Andersen - Il Mondo dell'Infanzia come miglior collana di narrativa. Poi, sempre a primavera ma quella di quest'anno, i Topipittori hanno deciso di aprire la collana a racconti d'infanzia per parole e immagini. È nata così (gli anni in tasca) GRAPHIC, inaugurata dallo strepitoso Bacio a cinque di Giulia Sagramolanella convinzione dei suoi creatori che un medium di grande forza narrativa come il fumetto,
[...] abbia molto da dare in quest'ambito. E che non possa che arricchire la varietà delle voci e dei punti di vista, che è il punto forte, il motore di questa collana, fin dal principio. [...] Ci piacerebbe allargare il campo anche ad altri medium anche se i romanzi rimangono e proseguono, forti del gradimento ottenuto. [...]

Ed ecco i nuovi titoli, con tanto di quarte di copertina a raccontarli appena appena, perché sono belle e azzeccate, ma poi anche con qualche parola in più.


Federica Iacobelli, La città è una nave,
Topipittori, Milano, 2011
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Il mare. Quello su cui Napoli si affaccia. E che si vede sempre. Dappertutto. Che accompagna col suo rumore, i suoi colori. La bambina lo guarda dalla finestra, dalle strade, lo solca insieme al padre sui traghetti. Lo ascolta, mentre la sua vita cambia, attraverso piccoli, grandi eventi che lasciano fra i pensieri segni, ricami, cicatrici. Un mare che tace quando tutto comincia a tremare con violenza, seminando paura e caos. Che entra nel cuore, lo forma, lo ritma. Come fa la città. Un ritratto d'infanzia trascorsa in luoghi straordinari e difficili, un racconto di parole intense e acuminate firmato da Federica Iacobelli. 


Federica Iacobelli è nata a Roma nel 1975. Cresciuta a Napoli, oggi vive a Bologna. Ha scritto storie per albi illustrati, racconti, sceneggiature, libretti d'opera e drammaturgie, quasi tutti dedicati al pubblico dell'infanzia e nati spesso dall'incontro con artisti e arti differenti. 

Federica Iacobelli
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Con Uno studio tutto per sé. Storie di arte e di amicizia (Motta Junior, 2007) ha vinto il Premio Pippi Scrittrici per Ragazzi. Con Mister P (Topipittori, 2009) ha ricevuto il Premio delle Palme 2010.

Federica, è la bambina de La città è una nave. E forse, proprio lì, da bambina, in un'estensione che nella vita si è fatta poi orizzonte, ha conosciuto il buio, quello che tutto nasconde e lascia soli con i pensieri che non si fermano e i brutti i sogni. Poi, una volta cresciuta, ha cercato e rincorso le parole per illuminarlo, quel buio, e le ha trovate per non lasciarle più. I suoi racconti sono fatti di giochi d'ombre. Lo sguardo che posa sulle cose sembra provenire da un altrove di cui solo lei possiede le chiavi d'accesso. A volte lo mostra, a volta lo sottrae, sul più bello sempre lo nasconde, mai lo dota di finitudine. È il mistero, il perimetro che lambisce Federica quando racconta le storie. Le parole che la soccorrono in quella terra eterea evocano al contempo mondi di indicibili emozioni e gesti incontrollabili di forza di vita. Lei le prende, queste parole fragili e forti, e cerca di trasformarle in una lingua nuova, la sua lingua, l'unica capace di mostrare il suo pensiero. Non è forse anche tutto questo l'essenza l'infanzia?


Margherita Emo
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È invece al suo esordio letterario Margherita Emo, nata a Castelfranco Veneto nel 1981, da mamma inglese e papà mezzo italiano e mezzo americano. Margherita, dopo aver cercato la sua terra di compromesso a destra e a manca, dalla Francia al Brasile, è approdata allegramente a Bruxelles per lavorare in una casa editrice di libri illustrati.






Margherita Emo, Conigli bianchi,
Topipittori, Milano, 2011
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Un’infanzia fra il Veneto e Londra, fra palazzi nobiliari e concerti rock, tate caratteriali e ragazze au pair dalle abitudini esotiche, incubi notturni e cotte frastornanti, voglia di crescere e desiderio di rimanere bambini. Un racconto coinvolgente e diretto, capace di divertire e commuovere. Una voce limpida e profonda nel cogliere l'essenza dei luoghi, personaggi, situazioni. È Conigli bianchi l’irresistibile, delicato romanzo d’esordio di Margherita Emo.
Ogni mese, il primo del mese, bisogna dire prima di ogni altra cosa "white rabbits!", conigli bianchi. Se ci si ricorda di farlo, si è fortunati per il mese intero. Ma se si dice anche solo "buongiorno" prima della formula magica, il potere dei conigli bianchi è annullato fino al mese successivo. (p. 45)
Si muove su un doppio registro narrativo legato alle origini dell'autrice questo romanzo. I bambini riescono, quasi sempre, a tenere tanto insieme, a vivere meglio degli adulti l'esperienza di adattarsi alle più svariate situazioni con grande normalità se si aiuta loro a farlo. Feroci incomprensioni da parte di chi dovrebbe aiutarli a crescere e brutti incubi possono portare però il bambino lontano dalla serenità quotidiana e allora gli esiti possono diventare talvolta problematici. Margherita ci conduce spedita, e senza esitazioni di sorta, dentro la storia di un'infanzia vivace, dalle molteplici e mai scontate sfaccettature, fuori dalla norma, che cresce con pari intensità ma con pensieri di un'immaginario differente tra le strade della provincia italiana e quelle di una grande metropoli straniera, tra la casa natale e quella dei nonni. Seguendo una partitura strettissima densa di un'atmosfera singolare ci troviamo così, pagina dopo pagina, immersi nell'intensità dei timori inconsolabili di una bambina posta di fronte all'ineluttabile fatto che si è destinati a crescere, ciascuno nella sua diversità.


Tuono Pettinato, Il Magnifico lavativo,
Topipittori, Milano, 2011
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Non ha nessun lavoro, ma è pieno di interessi. Ha moltissime cosa da fare e un sacco di tempo da perdere. Chi è, un supereroe? Un nemico pubblico? No, è un bambino. Volubile, sbarazzino e irriverente, Andrea passa le sue giornate in un mondo vivacissimo nel quale libri, fumetti e personaggi TV non sono meno reali dei parenti, della scuola e degli amici; un mondo di immaginazione dilagante e di continua scoperta curiosa; di insofferenza per i compiti imposti e di totale dedizione serissima alle proprie improbabili imprese. La vita ha la leggerezza di una comic-strip, se il protagonista seriale è ben poco serioso. Un disordinato e libero susseguirsi di letture, speculazioni filosofiche, videogiochi, merende, scampagnate, serie TV, inseguimenti, scoperte tecnologiche e vocazioni archeologiche. A conti fatti, con giornate piene come queste, a chi rimane il tempo per fare i compiti? È Il magnifico lavativo di Tuono Pettinato.


Tuono Pettinato, Il Magnifico lavativo,
Topipittori, Milano, 2011
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Tuono Pettinato, Il Magnifico lavativo,
Topipittori, Milano, 2011
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Max,
Maurice Sendak
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Ma chi è Tuono Pettinato? Autore, fumettista, illustratore, chitarrista finto, Tuono Pettinato nasce come Andrea Paggiaro nel 1976 a Pisa e prende il nom de plume dal titolo del miglior volume di quella meraviglia che è La biblioteca de Babel di Jorge Luis Borges. 
Assieme ai Superamici pubblica la rivista "Hobby Comics" e il free-press "Pic Nic".
Tuono Pettinato/Andrea Paggiaro
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Per "Repubblica XL" realizza la serie dei Ricattacchiotti
Ha illustrato per l’editrice Campanila una serie di libri tra i quali la collana mitologica di AntìkoiTra le sue principali  pubblicazioni, Apocalypso – Tuono Pettinato: gli anni dozzinali (Coniglio editore, 2009), Galileo! Un dialogo impossibile (Felici Editori, 2009), Garibaldi. Resoconto veritiero delle sue valorose imprese, ad uso delle giovini menti (Rizzoli Lizard, 2010).

Ma, sopra ogni cosa e prima di tutto, Tuono Pettinato ha qualcosa di difficile a trovarsi, un'unicità che si riversa felicemente nella sua arte. Te ne accorgi appena lo conosci, e non lo dimentichi più. È una fucina di idee originali, un misto riuscito di cultura alta e raffinata e cultura popolare. Ti sorprende sempre, è curioso, sornione, pensa a mille cose contemporaneamente, e si vede anche se cerca di nascondere una malcelata distrazione o forse noia, e non dice mai una frase che potrebbe dire qualcun altro perché, in fondo, non riesce a pensarla come qualcun altro. Fa cose improbabili con pieno godimento, per il solo piacere di realizzarne appieno l'idea. Tutto precipita nei suoi lavori con originalità e precisa misura. Ci conosciamo da qualche anno e condividiamo, oltre a
Max,
Maurice Sendak
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brevi e rari e esilaranti momenti in cui riusciamo a incontrarci, la passione per i toast e il tea freddo, io anche caldo a dire il vero. Di fronte a tanta preziosa anomalia non si può che rimanere incantati, stupiti e affettuosamente attaccati. Ne Il Magnifico lavativo,  Tuono Pettinato è riuscito a mettere tutto questo e molto di più. Il suo è, prima di un racconto personale, un inno all'intelligenza pura e alla forza bruta immaginativa dell'infanzia. Quella di cui è portatore Max, il protagonista di Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak (Babalibri, 1999), a cui tutti abbiamo pensato appena ci si è rivelato Andrea nel suo peloso costume da pipistrello al carnevale di Venezia. Ecco che cosa aveva di strano! ... a pensarci prima...





Tuono Pettinato, Il Magnifico lavativo,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati

Tuono Pettinato, Il Magnifico lavativo,
Topipittori, Milano, 2011
© tutti i diritti riservati





Le immagini tratte dalle collane (gli anni in tasca) e (gli anni in tasca) GRAPHIC sono state pubblicate per gentile concessione della casa editrice © Topipittori  e rispettivi autori.

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