martedì 20 dicembre 2011

L'AVVENTO DEI LIBRI. GIORNO 20


Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
L'Europa ha conosciuto Le mille e una notte all'inizio del XVIII secolo, grazie al letterato Antoine Galland che però non tradusse fedelmente l'opera dall'arabo inserendo variazioni che si discostavano talvolta dalle fonti originali. La prima stesura dell'opera si fa risalire invece ad al-Giahshiyari, che nel X secolo raccolse i racconti di autori anonimi allo scopo di presentare gli usi e i costumi, i detti e le poesie di tre civiltà: l'indiana, la persiana e l'araba. I racconti, scritti in arabo oppure tradotti in tale lingua tra il IX e il XVI secolo, animano la fantasia e colpiscono i sentimenti di qualsiasi lettore, piccolo o grande, dotto o di modesta cultura, utilizzando di volta in volta vocaboli raffinati o un linguaggio colloquiale e popolare, arricchito di immagini nonché di massime filosofiche. La malia sprigionata da Le Mille e una notte non poteva che catturare l’immaginifica vena di uno  massimi artisti del Novecento. Le Mille e una notte a colori, che raccoglie quattro tra i racconti più evocativi della raccolta, uscito per Donzelli Editore (2011) nella traduzione di Fulvia De Luca condotta sull'edizione inglese di Richard F. Burton (1885-88), chiude il trittico davvero prezioso che, insieme a Favole a colori (2009) di Jean de La Fontaine e Il Paradiso a colori (2010) il racconto della Genesi, propone grandi capolavori della letteratura di tutti i tempi trasposti in immagini da Marc Chagall.

J. Patrick Lewis e Jane Yolen,
Chagall. Autoritratto con sette dita,
Carlo Gallucci editore, Roma, 2011
© tutti i diritti riservati
In Chagall. Autoritratto con sette dita, Gallucci editore (2011)J. Patrick Lewis e Jan Yolen, due tra i più importanti attuali scrittori americani per l'infanzia, raccontano la vita del grande artista in versi e immagini. Uscito per  l'americana The Creative Company (2011), il libro si compone di quattordici poesie scritte dagli autori che, insieme alla riproduzione di altrettante sue opere e di fotografie d'epoca, tracciano un commovente racconto della sua vita: dall'educazione ebraica ricevuta a Vitebsk in quella che oggi è la Bielorussia, all'ascesa nel mondo dell'arte, agli amori e alle perdite, compreso l'arresto da parte dei nazisti avvenuto mentre cercava di scappare  da Parigi. Ogni frammento poetico e visivo di vita è arricchito da una nota storiografica tesa a perfezionare la conoscenza biografica di questo pittore, icona e fonte infinita di ispirazione per molti altri artisti.




Luigi Dal Cin/illustratori vari,
Il Grande albero delle rinascite.
 Fiabe dalle terre d'India,

Franco Cosimo Panini editore, Modena, 2011
© tutti i diritti riservati
Il grande albero albero delle rinascite raccoglie le più belle fiabe della tradizione indiana. L'albo fa parte della collana "Le immagini della fantasia" ed è il settimo titolo realizzato dalla casa editrice Franco Cosimo Panini in collaborazione con la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede, giunta quest'anno alla 29° edizione, curato da Monica Monachesi. Le fiabe della terra d'India sono narrate da Luigi Dal CIn mentre le illustrazioni sono firmate da alcuni tra i più importanti artisti italiani e stranieri, affiancati da due esordienti, che hanno trasformato in immagine la forza evocativa delle fiabe, ognuno con la propria sensibilità. Le firme sono quelle di Linda Wolfsgruber, Laura Berni, Jacqueline Molnar, André Neves, Dileep Joshi, Aurélia Fronty, Alessandra Vitelli, André Letria, Véronique Joffre, Simona Mulazzani e Giuliano Ferri. Queste tavole d'artista che sprigionano la suggestione di mondi lontani saranno in mostra a Sarmede fino al 15 gennaio 2012.


Due libri di fiabe, e uno che racconta la storia di una di più immaginifici protagonisti della storia dell'arte e che del fiabesco delle sue origini ha fatto il cuore della sua poetica.
La fiaba, dunque, il genere letterario imprendibile per eccellenza, quello che illude il suo studioso di essersi avvicinato un certo lunedì e il lunedì dopo gli dimostra di averlo preso in giro, e io ne so qualcosa di quegli infausti lunedì. Quello che non ha avuto problemi di insudiciarsi nelle più bieche taverne, di venir recitato nelle aie e di essersi cosparso della cipria dei salotti buoni e della polvere delle sale dell'Academie. Quello che accettando qualsiasi tipo di trasporto ha fatto e rifatto, di generazione in generazione, il giro del mondo.
Un precipitato di tradizioni e conoscenze, un distillato, dunque, l'unico in grado di spiegarci, in comunione, la complessità del genere umano.
È indispensabile, quando ci si avvicina alla fiaba, fornirsi degli strumenti migliori, la più sentita oralità, la scrittura più alta, l'illustrazione più visionaria, elementi indispensabili per far rifulgere il suo carattere sovversivo. 
La fiaba contiene molto di ciò che serve a un bambino, anche quando diventa adulto e anziano.

Era stato l'amico Ambroise Vollard, gallerista editore e mecenate, a proporre a Chagall i progetti di illustrazione delle favole di La Fontaine e dei libri della Bibbia. E fu ancora Vollard, verso la fine degli anni venti, a suggerirgli di affrontare anche la storia de Le Mille e una notte.

«Imprevedibile, orientale, sospeso tra la Cina e l’Europa», così definiva egli stesso il suo impulso creativo. E quale forziere di storie e di tinte, a cavallo tra Oriente e Occidente, se non quello custodito da Shahrazad poteva stimolare al meglio un tale impulso? Dopo un primo abbozzo, all'inizio degli anni trenta, il progetto si interruppe. L'artista era ancora fortemente insoddisfatto dei procedimenti di stampa allora disponibili. Fu solo una quindicina di anni dopo, durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, e grazie all'incontro con Albert Carman, uno stampatore newyorkese assai esperto in tale tecnica, che Chagall riuscì a realizzare la vecchia idea, portandola a compimento nel 1948.

Marc Chagall
© tutti i diritti riservati

Quando il progetto entrò finalmente nella sua fase operativa, Chagall aveva perso da poco la moglie Bella. Il dolore e la tenerezza di quel ricordo devono aver influito non poco sulla selezione delle storie da illustrare. 
Chagall ne scelse quattro: 

Il cavallo d'ebano

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
litografia n. 10
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

Julnar del mare 

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
litografia n. 4
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

Abdullah della Terra e Abdullah del Mare

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
litografia n. 9
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

Kamal al-Zaman e la moglie dell'orefice 

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
litografia n. 3
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

Si tratta, non a caso, di storie profondamente pervase dal motivo dell'amore e della morte. Per il resto, non doveva che attingere alla più intima ispirazione, che così tante affinità aveva con quell'inesauribile patrimonio di storie, in cui si mescolano la tradizione araba con quella ebraica, quella egizia con quella mesopotamica, quella indiana e quella persiana. 

Le litografie originali a colori di Marc Chagall furono pubblicate nel 1948, insieme con i relativi disegni preparatori a penna e inchiostro, da Pantheon Books Inc., New York, con la tiratura di 111 copie. Dimensioni delle litografie originali: 37x28 cm. Le copie numerate da 1 a 90 contenevano le 12 litografie e i 12 disegni relativi ai quattro racconti. Le 10 copie numerate da I a X e le 11 copie siglate «A-K hors commerce» contenevano anche la tredicesima litografia, con relativo disegno, dal titolo «Shahrazad's Nght».

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
La notte di Sharahzad - disegno n. 13
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

«Per Allah - disse il re, - non la ucciderò
finché non avrò udito il seguito del suo racconto».
E trascorsero quello che restava della notte
addormentati l'uno nelle braccia dell'altra,
finché spuntò il giorno.

Le Mille e una notte a colori,
illustrate da Marc Chagall,
Donzelli editore, Roma 2011
© tutti i diritti riservati
La notte di Shahrazad - litografia n. 13
© Marc Chagall ®, by SIAE/ADAGP 2011

La possibilità di scoprire e riscoprire la vita e la poetica di questo grande artista è offerta dal libro Chagall. Autoritratto con sette dita di J. Patrick Lewis e Jane Yolen, un libro di grande valore perfetto anche per bambini e i ragazzi. Marc Chagall nacque con il nome di Moishe Shagal il 7 luglio 1887 a Vitebsk, una città russa la cui popolazione era per metà di origine ebraica. La sua infanzia fu felice ma umile. Primo di nove fratelli, non avrebbe seguito l'attività del padre che lavorava per una ditta che vendeva aringhe...


J. Patrick Lewis e Jane Yolen,
Chagall. Autoritratto con sette dita,
Carlo Gallucci editore, Roma, 2011
© tutti i diritti riservati
Maternità, 1913
© Collection Stedelijk Museum 

Amsterdam.
 Longterm Loan INC
Maternità

La dolce notte estiva e lacerata
da un unico, lunghissimo lamento.
Gli zii, le zie, il nuovo padre gridano
L'chaim, alla vita.
Alzano i bicchieri brillanti di acquavite:
sarà forse un mercante di aringhe come il padre,
o, come il nonno e lo zio, un violinista.
Che il suo nome sia una benedizione. 
Accanto a sé la madre tiene il bimbo.
«Che sia sempre felice del suo lavoro».
Incapace ancora di vedere, il neonato
sente il profumo dei colori lì accanto: 
Il blu cobalto degli occhi della madre,
il rosa del suo collo,
il nero pece dei suoi capelli,
il bianco del suo latte.

© J. Patrick Lewis e Jane Yolen, Chagall, 
Autoritratto a sette dita, Gallucci editore 2011.





Fondata più di mille anni fa, e ora parte della Bielorussia, la città di Vitebsk si trova vicino ai confini di Russia e Lettonia. La città improduttiva, sprofondata nel fango e decadente, appariva magnifica agli occhi di Chagall. Perfino gli animali, i negozi, le sinagoghe e i contadini più anonimi erano altrettante muse per quel bambino dallo straordinario talento artistico, che si sentiva una cosa sola con il piccolo universo della città. "Vitebsk è stato il terreno che ha nutrito le radici della mia arte", scrisse Chagall. © (idem)


J. Patrick Lewis e Jane Yolen,
Chagall. Autoritratto con sette dita,
Carlo Gallucci editore, Roma, 2011
© tutti i diritti riservati
Io e il mio villaggio, 1911
© 2011. Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze
Se mai ci fu un sognatore quello fu Chagall. Sembrava che sapesse già dagli anni della prima giovinezza di voler diventare un artista. Un suo amico delle elementari lo introdusse al disegno, ma Chagall sorpreso pensò, all'inizio, che un'attività di quel genere andava messa fuori legge! I suoi primi schizzi mostravano con chiarezza a tutti che Chagall possedeva un dono prodigioso. Negli ultimi anni della adolescenza studiò pittura per un breve periodo con Yehuda Pen, un artista di Vietbsk. Chagall apprese da Pen assai bene le diverse tecniche dell'arte classica, ma i suoi lavori fortemente modernisti, con l'abbandono delle figure realistiche e della prospettiva, furono una vera rivoluzione per la sensibilità artistica del suo insegnante. © (idem)

J. Patrick Lewis e Jane Yolen,
Chagall. Autoritratto con sette dita,
Carlo Gallucci editore, Roma, 2011
© tutti i diritti riservati
Su Vitebsk, 1915-20
© 2011. Digital image,
The Museum of Modern Art, New York / Scala, Firenze
 
Su Vitebsk

A nove o dieci anni
provai a prendere la luna,
non come un violinista sul tetto
simile al nonno
o allo zio Zoussy,
ma come un artista in cielo.
Il mio carro di nuvole avrebbe
intravisto la magnificenza,
anche se io altro non ero
che un sacco logoro
di pennelli che faceva
brevi viaggi nello stupore.
©  (idem)




E così via... tra poesia e sogno e realtà si dispiega al lettore la vita di questo magico artista. L’espressione yiddish, perfetta per questo titolo, “fare qualcosa con sette dita” significa fare le cose bene, con grande abilità.


J. Patrick Lewis e Jane Yolen,
Chagall. Autoritratto con sette dita,
Carlo Gallucci editore, Roma, 2011
© tutti i diritti riservati
Autoritratto con sette dita, 1912-13
© 2011. BI, ADAGP, Paris / Scala, Firenze
Autoritratto con sette dita
Oggi faccio un'opera d'arte,
un paese delle meraviglie
                           [rosso-e-arancio
con la mano lesta a sette dita:
e che l'ambiguità faccia la sua parte.
[...]

©  (idem)

La malia della fiabe di Oriente, di quel Paese dall'immaginario complesso e immenso che è l'India ha conquistato anche la terra di Sarmede. Il grande albero delle rinascite è il piccolo scrigno che ci viene consegnato quest'anno da Le immagini della fantasia la Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia di Sarmede. Il libro contiene dieci tra le più belle fiabe della tradizione orale terre d'India per nove artisti del panorama internazionale e due giovani emergenti. L'India, dunque una terra lontana ma non distante, di cui spesso i visitatori hanno tentato di riportare la complessa stratificazione storica, sociale, culturale e sensoriale attraverso una visione troppo semplificata cquasi sempre situata tra il mistico e l'esotico. In questo senso, la proposta della mostra Fiabe delle Terre d'India di Sarmede, si sforza di compiere un esercizio di ermeneutica delle diverse culture partendo il nocciolo creatore del loro immaginario, il fiabesco, il più ricco, articolato e sfuggente dei generi letterari.
Esercizio, che non solo offre un pensiero e un insieme di visioni di alta qualità artistica ma che, al contempo, cerca di svolgere il fondamentale compito dell'arte, non meno che della civiltà, di proporre una conoscenza approfondita e mai scontata delle culture altre. Durante e alla fine del percorso di questa preziosa galleria e enciclopedia visiva potremo dirci tutti più simili, arricchiti e, solo se abbiamo compreso, forse migliori.


Luigi Dal Cin/illustratori vari,
Il Grande albero delle rinascite.
 Fiabe dalle terre d'India,

Franco Cosimo Panini editore, Modena, 2011
Jacqueline Molnar
© tutti i diritti riservati

Luigi Dal Cin/illustratori vari,
Il Grande albero delle rinascite.
 Fiabe dalle terre d'India,

Franco Cosimo Panini editore, Modena, 2011
André Neves
© tutti i diritti riservati


Luigi Dal Cin/illustratori vari,
Il Grande albero delle rinascite.
 Fiabe dalle terre d'India,

Franco Cosimo Panini editore, Modena, 2011
Simona Mulazzani
© tutti i diritti riservati

Luigi Dal Cin/illustratori vari,
Il Grande albero delle rinascite.
 Fiabe dalle terre d'India,

Franco Cosimo Panini editore, Modena, 2011
Giuliano Ferri
© tutti i diritti riservati

Potete trovare qui il programma completo de Le immagini della fantasia la 29° Mostra Internazionale dell'Illustrazione per l'Infanzia (Sarmede, Palazzo Municipale). Avete ancora un po' di tempo, dal 6 al 15 gennaio prossimo, per poter visitare le diverse sezioni: 

Ospite d'onore 
Linda Wolfsgruber

Panorama 2011 
36 illustratori e libri del mondo 

Fiabe dal mondo
Fiabe delle Terre d'India

Come nasce un albo illustrato
Favole
di Simone Rea (curatore anche delle scenografie di Fiabe delle Terre d'India)

Info e contatti
Fondazione Mostra Internazionale d'Illustrazione per l'Infanzia Štěpán Zavřel
Via Marconi, 2 - 31026 Sàrmede (Treviso) - Italia
Tel. +39 0438 959582
Fax. +39 0438 582780
www.sarmedemostra.it
info@sarmedemostra.it
Skype: mostra.sarmede


Le immagini e i testi sono stati pubblicati per gentile concessione di:
per Le Mille e una notte a colori © Donzelli editore e rispettivi autori;
per Chagall. Autoritratto a sette dita © Gallucci editore e rispettivi autori;
per Il grande albero delle rinascite. Fiabe dalle terre d'India © Franco Cosimo Panini Editore e rispettivi autori;
per tutte le altre immagini si faccia riferimento alla dicitura © copyright posta sotto ciascuna di esse.

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